Concorsi pilotati, il rettore della Statale di Milano indagato: "Chiarirò"

Anche Elio Franzini nell’inchiesta: "Io sempre corretto, ho fiducia nella magistratura"

Il rettore della Statale di Milano, Elio Franzini

Il rettore della Statale di Milano, Elio Franzini

Milano, 18 dicembre 2021 -  C’è anche Elio Franzini, rettore dell’Università Statale, tra gli indagati di un’inchiesta che ha portato a scoprire appalti pilotati per stabilire le cattedre e per riservarle ai professori 'amici' in barba ai bandi pubblici. Secondo le accuse, a finire sotto la lente degli inquirenti sono stati due bandi di assegnazione per ordinari di Urologia negli ospedali San Paolo e San Donato nell’ambito di un’inchiesta nata a Firenze che ha già portato a denunciare 39 persone, professori universitari e il rettore dell’ateneo fiorentino, Luigi Dei. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Carlo Scalas e condotta dai Nas, contesta a Franzini "reati contro la pubblica amministrazione, più lievi quindi dei reati di corruzione evidenzianti nell’indagine" che ha dato origine allo stralcio. La Procura sarebbe anche vicina "alla chiusura delle indagini per l’altra inchiesta su concorsi universitari, quella che ha al centro l’ospedale Sacco e ha coinvolto anche Massimo Galli".

"Posso soltanto dirvi, con molta serenità, che mi attendo di poter chiarire al più presto la mia assoluta correttezza nell’esercizio dei miei atti istituzionali, essendo assolutamente fiducioso nel lavoro della magistratura e assicurando a tutti voi la consueta e piena trasparenza delle mie azioni nel costante e non sempre facile impegno quotidiano a servizio della nostra comunità accademica" ha scritto Franzini in una mail indirizzata a tutti i dipendenti dell’ateneo.

Nei giorni scorsi il rettore ha ricevuto una visita dai militari nei suoi uffici di via Festa del Perdono. Contro di lui ci srabbe la telefonata del suo collega Marco Carini, urologo presso l’università di Firenze al centro dell’inchiesta fiorentina, che intercettato al telefono con un collega di Bologna, affermava di essere stato chiamato dal rettore della Statale di Milano che gli avrebbe chiesto se l’Accademia urologica sarebbe stata disponibile ad accettare la nomina di un professore ordinario al San Paolo.

"Il rettore di Milano mi chiama - dice Carini intercettato - e mi chiede se c’è la volontà.. la disponibilità dell’accademia di urologia di un posto al San Paolo di un professore ordinario.. in quanto c’è un progetto regionale che prevede un centro europeo di chirurgia robotica.. per cui loro già hanno preso un associato di chirurgia, prenderanno un ginecologo e volevano anche un urologo".

Dall’inchiesta della procura di Firenze era emersa l’accusa nei confronti di due medici e professori degli atenei milanesi che avrebbero messo "a disposizione i loro poteri e le loro funzioni perché venissero bandite e pilotate, in un’ottica spartitoria, due posizioni di professore ordinario alla Statale per gli ospedali San Paolo e San Donato". L’accusa ipotizzava "uno scambio corruttivo", che avrebbe dovuto portare i due prof da premiare alla guida dei reparti dei due ospedali milanesi.

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