Conciliazione lavoro-famiglia: il gruppo Bonfiglioli fa scuola

Il contratto di secondo livello prevede permessi per i figli e agevola la parità di genere

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di Alessandra Zanardi

Un accordo sindacati-azienda nel segno della parità di genere e di una maggiore conciliazione tra lavoro e vita privata. Siamo a Carpiano. La ditta è la sede locale della Bonfiglioli, storico gruppo metalmeccanico specializzato nella produzione di riduttori, con sede centrale in provincia di Bologna e un ampio circuito di filiali, in Italia e all’estero, per un totale di più di 4mila dipendenti e un fatturato che nel 2021 ha superato il miliardo di euro; al timone una donna, la presidente Sonia Bonfiglioli. In via Sandro Pertini a Carpiano i lavoratori impiegati sono oltre 50. "Con l’approvazione del personale riunito in assemblea, dal primo gennaio 2023 tutti i lavoratori della Bonfiglioli Riduttori di Carpiano conquistano la contrattazione di secondo livello – annuncia Andrea Torti (nella foto) della Fiom Cgil di Milano –. Si tratta di un importante accordo che integra il premio di risultato, già sottoscritto con l’azienda dalla Fiom-Cgil e della Fim-Cisl provinciale, che prevede erogazioni economiche fino a 850 euro nei prossimi tre anni". Il pacchetto, che ricalca in parte quanto già ottenuto nelle sedi dell’Emilia Romagna, contempla anche misure a beneficio della vita privata dei lavoratori. "Si prevedono – entra nel dettaglio il sindacalista – permessi aggiuntivi rispetto a quelli già previsti da contratto nazionale: illimitati in caso di visita medica del dipendente, fino a 10 ore l’anno in caso di visita medica dei figli, fino a 24 ore per l’inserimento dei figli alla scuola dell’infanzia, o al nido. Si prevedono inoltre 8 ore per l’assistenza di familiari ricoverati e un’integrazione economica aziendale per il congedo facoltativo, se l’altro genitore ne ha già fruito per almeno un mese. Si tratta di importanti misure di welfare volte a favorire la conciliazione vita-lavoro e la parità di genere, con la distribuzione su ambo i genitori della cura dei figli e dei familiari". A detta della Fiom, il risultato raggiunto nel Sud Milano potrebbe rappresentare un modello per successive contrattazioni, in altri contesti. "In questi mesi – confermano dal sindacato – siamo impegnati a rinnovare in molte aziende gli accordi di secondo livello, con l’obiettivo di dare risposte economiche a lavoratrici e lavoratori e di garantire una migliore conciliazione vita-lavoro".

La necessità di trovare un giusto bilanciamento tra professione e famiglia è un tema sempre più attuale, al centro anche del dibattito politico. C’è chi ritiene che l’Italia, da questo punto di vista, sia in ritardo rispetto ad altri Paesi europei e debba dunque colmare il gap con la messa a disposizione di misure e servizi ad hoc. Anche nelle aziende il tema è sentito e l’assunzione di provvedimenti che consentano ai lavoratori di far fronte a eventuali impegni personali può essere un contributo prezioso.

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