Comune-Chanel, patto per l’ex Cobianchi

Firmata la convenzione: lo spazio da mille metri quadrati diventerà uno spazio espositivo. Ma i negozianti lanciano l’allarme: Salotto vuoto

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di Marianna Vazzana

Il Comune consegna a Chanel le chiavi dell’ex Cobianchi. La firma della convenzione con Palazzo Marino Chanel ha sancito l’allargamento della griffe, che ha aggiunto alle vetrine già occupate (per 128 metri quadrati) un ulteriore adiacente spazio da 127 metri nel Salotto, prima con insegna Oxus, e i locali da più di mille metri dell’ex albergo diurno, con ingresso su piazza Duomo, da trasformare in spazio polifunzionale e centro espositivo. Resta tuttavia il nodo di un ricorso ancora pendente di Damiani spa, a cui era stato assegnato provvisoriamente l’ex Cobianchi per aver presentato la miglior offerta economica (1,3 milioni di euro di canone annuo); poi è tornata in gioco Chanel, titolare della proposta iniziale, che ha potuto esercitare il diritto di prelazione pareggiando la cifra più alta. Il 26 novembre c’è stata l’aggiudicazione definitiva, ieri la firma. Con il perfezionamento del contratto, il Comune comincerà a incassare da Chanel 1,3 milioni di euro di canone annuo per la concessione di un totale di 1.351,94 metri quadri per 18 anni.

L’investimento per la riqualificazione degli spazi è di un milione e 865mila euro: sono previste opere di riqualificazione edilizia e impiantistica, il recupero dell’arredo storico vincolato, l’installazione di impianti tecnologici di ultima generazione, il restauro conservativo di pavimenti, rivestimenti, parapetti, pareti, soffitti, impianti meccanici ed elettrici, corpi illuminanti ed elementi architettonici, levigatura dei pavimenti in palladiana, ripristino dei serramenti con la supervisione della Sovrintendenza. Saranno risolti i problemi di infiltrazione dei lucernai, delle perdite dei servizi igienici e degli impianti fognari. Chanel si è impegnata a presentare il progetto esecutivo-definitivo entro sei mesi dalla firma della convenzione. "Proseguiamo con l’opera di valorizzazione della Galleria – afferma l’assessore al Bilancio e Patrimonio immobiliare Emmanuel Conte – dimostrando che si può conciliare la messa a reddito di spazi di pregio e commercialmente ambiti con la tutela dei valori storici e architettonici della Galleria. In un momento così complicato, tale valorizzazione ci mette soprattutto a disposizione preziose risorse per rispondere ai bisogni della città".

Al momento, la situazione non è confortante per le attività commerciali: "Il passaggio è scarso e mancano i turisti – dice senza mezzi termini Pier Antonio Galli, portavoce dell’Associazione Salotto di Milano –. La gente ha timore dei contagi, l’economia è ferma e i leader politici sono concentrati sull’elezione del presidente della Repubblica. Le regole in vigore non facilitano per nulla il turismo: pensiamo ai russi, vaccinati con Sputnik, che non possono essere accolti nei nostri ristoranti. E la prospettiva di viaggiare sapendo che, nell’eventualità di risultare positivi a un tampone, si resterebbe bloccati lontani da casa, scoraggia molti. È peggio di due anni fa, perché non abbiamo più aiuti come la cassa integrazione, e in più c’è il rincaro delle materie prime ed energetiche. Un disastro".

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