Comunali, il M5S pensa a Buffagni

Il grillino pronto a scendere in campo come candidato sindaco. Ma resta l’opzione dell’accordo con Sala e il Pd

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di Massimiliano Mingoia

Ad azione corrisponde reazione. Il sindaco Giuseppe Sala continua a ripetere che in caso di ricandidatura alle elezioni comunali del 2021 non intende fare alleanze con il M5S. E così i grillini iniziano a pensare a chi schierare come candidato sindaco per la sfida per Palazzo Marino. Una candidatura che potrebbe essere solo tattica, per convincere Sala e il Pd a ripensare a un’intesa con i pentastellati. Ma che, in caso di mancato accordo in ottica giallorossa, potrebbe concretizzarsi. Il nome più gettonato come frontman del M5S è quello di Stefano Buffagni, viceministro dello Sviluppo economico, ex consigliere regionale, politico milanese sempre attento alle questioni relative alla città, tanto da aver avuto un ruolo attivo a favore della candidatura del capoluogo lombardo come sede del Tribunale europeo dei brevetti.

L’indiscrezione di un Buffagni pronto a scendere in campo – comparsa ieri sul sito Affaritaliani – non viene "né confermata né smentita" dal diretto interessato. Una formula che di solito significa che l’ipotesi è in campo, di certo non ancora ufficiale ma più che verosimile. Ad azione corrisponde reazione, dicevamo prima. Il M5S deve iniziare a ragionare sul da farsi, a Milano, perché i sondaggi non lo premiano nella metropoli e una candidatura di basso profilo, magari con primarie online tra militanti, rischierebbe di far crollare il consenso dei pentastellati alle Comunali. Buffagni, invece, ormai è considerato un peso massimo nelle gerarchie grilline. Il viceministro, infatti, ha già partecipato a vertici con Beppe Grillo e Luigi Di Maio, quelli in cui si decidono le strategie del Movimento.

Attenzione, però. La discesa in campo di Buffagni potrebbe essere una mossa tattica per far capire al centrosinistra che, senza accordo, il M5S punta a fare il pieno alle Comunali e dunque a rendere inevitabile il ballottaggio per Palazzo Marino. Basterà per far cambiare idea a Sala e ai dem? Si vedrà. Peraltro il sindaco non ha ancora deciso se punterà o no al bis Palazzo Marino, anche se alcuni boatos danno l’opzione della ricandidatura di Sala in forte rialzo (la decisione è attesa entro novembre) .

Il centrodestra, intanto, deve ancora sciogliere il nodo. I leader della coalizione, Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (FdI) e Antonio Tajani (FI, in nome e per conto di Silvio Berlusconi), si rivedranno in settimana per parlare di un candidato civico per le Comunali milanesi. Nelle ultime settimane, gli unici nomi emersi come possibili frontman del centrodestra sono stati quelli del presidente dell’Ordine lombardo dei giornalisti Alessandro Galimberti e del manager di Italo Flavio Cattaneo.

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