REDAZIONE MILANO

Coltellate al patrigno: "Ma è morto?" In manette

Il ventottenne ha colpito più volte l’uomo, che è riuscito a parare i fendenti. Agli agenti di polizia ha detto: "Se non foste arrivati voi l’avrei ammazzato".

In viale Marche sono intervenuti i poliziotti di Upg e commissariato Comasina

In viale Marche sono intervenuti i poliziotti di Upg e commissariato Comasina

Il rientro a casa, drogato e ubriaco. Gli insulti e le minacce alla madre e al patrigno. Una prima aggressione nei confronti dell’uomo, con un paio di forbici. Un secondo raid, stavolta con un coltellaccio da cucina, che non ha avuto conseguenze letali solo per la pronta reazione della vittima designata. Qualche minuto dopo la mezzanotte di ieri, un ventottenne italiano è stato arrestato dalla polizia per il tentato omicidio del patrigno di 43 anni e portato a San Vittore in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip. L’uomo, ferito alle braccia da alcuni fendenti, è stato trasportato in codice giallo al Niguarda: verrà dimesso con una prognosi non superiore a 20 giorni. Stando a quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il ventottenne è tornato attorno alle 23 di domenica, presentandosi nello stabile di viale Marche visibilmente sotto effetto di alcol e stupefacenti. Sin dai primi minuti, il ragazzo, che risulta in cura per problemi di tossicodipendenza, è stato aggressivo con la madre cinquantaseienne e con il nuovo compagno di lei; quest’ultimo è stato colpito superficialmente con un paio di forbici. A quel punto, l’uomo ha provato a calmare la situazione, senza reagire e andando a dormire.

L’aggressore, però, ha preso un coltello da cucina con una lama di 27 centimetri, l’ha raggiunto in camera da letto e si è avventato su di lui, che era già steso sotto le coperte: "Ti ammazzo, ti ammazzo", le urla prima di sferrare i colpi per uccidere. L’uomo è riuscito in qualche modo a pararli, proteggendosi con le braccia. La chiamata al 112 ha generato l’intervento degli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura e del commissariato Comasina, che hanno bloccato il ventottenne: "Ma è morto? – ha chiesto ai poliziotti delle Volanti – Se non foste arrivati, l’avrei ucciso". I sanitari di Areu hanno soccorso il quarantatreenne e l’hanno accompagnato al Niguarda: ha riportato ferite alla parte posteriore dei tricipiti, ma per fortuna non è in gravi condizioni.

Nicola Palma