Traffico di armi, droga, furti e rapine: in 30 davanti al giudice

Estorsioni, riciclaggio e mitragliatrici: la gang aveva la base operativa a Cologno Monzese

La tenenza dei carabinieri di Cologno Monzese

La tenenza dei carabinieri di Cologno Monzese

Cologno Monzese (Milano) - Chiedono tutti il processo abbreviato o il patteggiamento i trenta componenti della banda criminale dedita al traffico di droga e di armi, nonché a furti e rapine, che aveva la base operativa a Cologno Monzese.

Ieri gli imputati, molti dei quali ancora detenuti in carcere o agli arresti domiciliari dopo le manette scattate nel maggio scorso, si sono ritrovati all’udienza preliminare davanti alla giudice del Tribunale di Monza Angela Colella, che ha raccolto le richieste di riti alternativi e rinviato a febbraio, quando la discussione del processo si terrà nell’aula della Corte di Assise di Como perchè al Tribunale di Monza non c’è una stanza abbastanza grande per contenere tutti gli imputati e i loro avvocati.

A venire arrestati 29 italiani e uno straniero, tutti già noti alle forze dell’ordine a causa dei precedenti penali, e ritenuti a vario titolo responsabili, in concorso tra loro, di numerosi reati quali traffico, illecita detenzione e porto di armi da guerra e comuni da sparo, detenzione e traffico di cocaina e hascisc, ma anche rapina, estorsioni, furto, ricettazione e riciclaggio. Tutti andati a segno in territorio lombardo. Le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Sesto e della Tenenza di Cologno, coordinate dalla Procura di Monza, erano state avviate nel 2017. Un lavoro prolungato nel tempo che ha permesso di ricostruire i rapporti e le attività criminose della banda dedita alla commissione di furti, rapine ed estorsioni ai danni di attività commerciali, attività illecite i cui proventi venivano re-investiti nell’approvvigionamento di armi clandestine e nell’importazione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente.

Nel corso delle indagini sono stati sottoposti a sequestro circa 58 chilogrammi di droga tra hascisc e cocaina, oltre a una mitragliatrice Skorpion e 4 pistole di vario calibro, munizioni e un silenziatore artigianale, nonchè 440mila euro in contanti. L’indagine ha consentito, inoltre, di individuare responsabilità in capo ad alcuni componenti il gruppo criminale circa il reperimento e la cessione dell’arma utilizzata per l’omicidio di Donato Carbone, avvenuto a Cernusco sul Naviglio nel 2019. Per l’agguato al 63enne, ucciso con otto colpi di una pistola Beretta mentre raggiungeva il box della sua abitazione e dopo che una pistola russa con silenziatore si era inceppata, tre persone sono state condannate all’ergastolo. 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro