Cologno, tre medici in pensione: seimila senza assistenza

Il primo smetterà di lavorare tra una settimana, gli altri due a fine anno. Si profila una situazione difficile per i cittadini

Problemi in vista per l’assistenza

Problemi in vista per l’assistenza

Cologno Monzese (Milano) - Seimila colognesi resteranno senza medico di base nelle prossime settimane: lunedì prossimo andrà in pensione il dottor Roberto Palmieri, che ha duemila assistiti, e a fine dicembre a lasciare lo studio per lo stesso motivo saranno altri due professionisti che hanno uguale bacino di pazienti.

Una situazione che rischia di trasformarsi in emergenza in una città che, a differenza degli altri Comuni del Nord Milano, fino a oggi aveva retto in quanto a presenza di medici di base e pediatri, anche assorbendo diversi pazienti di Sesto San Giovanni rimasti senza presidio. A nulla è valsa la richiesta del dottor Palmieri di continuare il suo lavoro per il tempo necessario alla ricerca e scelta di un sostituto nell’ambulatorio di viale Lombardia."Lunedì 28 novembre sarà il mio ultimo giorno di lavoro. Tengo a sottolineare di aver chiesto ripetutamente all’Ats competente il conferimento dell’incarico necessario alla continuazione dell’attività per qualche mese o comunque per il tempo necessario agli assistiti per la ricerca e scelta di un nuovo medico: è questa una prassi comune e consolidata, quando la disponibilità dei medici di famiglia non è sufficiente al fabbisogno della popolazione". Lo scrive lo stesso dottore in una lettera aperta indirizzata ai suoi pazienti.

"Ho segnalato, inoltre, che nel Comune di Cologno entro il mese di dicembre anche gli assistiti di altri due colleghi – per un totale di quasi 6mila persone – sarebbero rimasti improvvisamente senza assistenza medica". "Nonostante l’Ats ne fosse già a conoscenza, mi è stata inaspettatamente e sorprendentemente negata questa possibilità – rivela Palmieri –. Sono sinceramente dispiaciuto delle difficoltà in cui potranno trovarsi molti dei miei pazienti, ma ribadisco di aver dato tutta la mia disponibilità affinché ciò non accadesse e che pertanto tutta la responsabilità di questo grave disservizio da addebitarsi esclusivamente a scelte, a mio avviso irresponsabili, dell’Ats". Già lo scorso anno era andato in pensione il dottor Stefano Barlassina, l’unico medico della zona del Ginestrino: gli assistiti avevano dovuto ridistribuirsi negli studi di altri quartieri.

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