Cologno Monzese, impresa fallita: l’area feste è ferma ai pali

Il cantiere davanti a una scuola è abbandonato da mesi. Il progetto del centro polifunzionale sarà ridimensionato

I pochissimi lavori effettuati finora: il cantiere è uno scheletro

I pochissimi lavori effettuati finora: il cantiere è uno scheletro

Cologno Monzese - Gli effetti del Covid sugli appalti a Cologno Monzese sono visibili in via Volta. Dove, proprio accanto alla scuola, c’è un cantiere abbandonato da mesi. Lì avrebbe dovuto nascere l’area feste, uno dei progetti centrali per l’amministrazione. Un centro polifunzionale, che avrebbe dovuto ospitare gli eventi del Comune, delle associazioni, delle scuole, avere un ristorante e garantire un luogo di aggregazione e di incontro per una città che non ne ha mai avuto uno deputato. Tuttavia i lavori sono stati abbandonati quasi subito, dopo le prime opere necessarie al cantiere vero e proprio che, invece, non si è mai visto.

La ditta, che aveva vinto il bando, durante l’emergenza sanitaria non ha resistito alla crisi, finendo per essere protestata dai fornitori perché non era più riuscita a pagarli (la vicenda era finita anche in tribunale con un decreto ingiuntivo). "Avevamo inviato subito una diffida all’azienda, che aveva interrotto i lavori a causa di difficoltà finanziarie. Avevamo poi rescisso il contratto, ma purtroppo su quel progetto bisogna ricominciare quasi da capo", ammette l’assessore alla Cultura Dania Perego.

L’area feste sarebbe già dovuta essere inaugurata da oltre un anno. Invece, tra la scuola e il cimitero, c’è solo una gettata con due pali: appena il 10 per cento delle opere è stato infatti completato. "Da un lato gli uffici stanno facendo il computo dei lavori fatti, che saranno stornati da un nuovo bando che abbiamo intenzione di fare – annuncia Perego -. Ma l’idea su cui stiamo ragionando è modificare l’intero programma per la realizzazione del centro polifunzionale in via Volta. Noi avevamo in mente una sede dove poter realizzare eventi al chiuso e all’aperto in un polo integrato e centrale in città. La proposta della società vincitrice era molto più corposa e onerosa rispetto alle nostre prime ipotesi".

Una struttura da 330 metri quadri per una spesa pubblica di 650mila euro, che aveva dato vita a un comitato di protesta, formato anche da molti genitori della scuola limitrofa, contrari a perdere parte del giardino. "Il progetto andrà ricalibrato nei costi e nel modello. Non crediamo di mettere a bando quello precedente – continua Perego –. Più minimal, ma si farà: crediamo ancora che la città abbia bisogno di un centro polifunzionale dove potersi incontrare. Un posto da vivere, animare e che possa ospitare i gruppi che faticano ad avere uno spazio".  

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