Collegi di merito: entra uno su 10 Boom di domande rispetto al 2019

Oltre 7.000 candidati per 790 posti letto nelle nove residenze milanese. Vitto, alloggio e formazione parallela

di Simona Ballatore

Record di domande anche per i “Collegi di merito”: le richieste dei fuorisede per accedere ai 790 posti letto in città (e ai servizi offerti dalle fondazioni che si occupano delle residenze) sono state superiori anche rispetto al periodo pre-covid. Ne sono arrivate oltre settemila quest’anno, 200 i nuovi ingressi.

Milano è la città italiana che conta più collegi di merito: sono nove dei 53 rappresentati dalla Conferenza dei Collegi di Merito, Ccum, riconosciuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca: tre sono di Camplus-Fondazione Ceur, cinque di Fondazione Rui, ai quali si aggiunge il Collegio di Milano. Sono tutti enti privati no-profit. Si entra partecipando a un bando e a una selezione; si ricevono borse di studio che coprono dal 30 al 100% delle spese. "Non sono enti esclusivi o riservati a persone abbienti - premettono dalla Ccum - l’ammissione avviene sulla base della preparazione e della motivazione degli studenti indipendentemente dal reddito; tutti gli allievi ricevono una borsa di studio che, a seconda dell’Isee, copre in parte o completamente le spese per il vitto, l’alloggio e per il percorso formativo".

Un anno in un collegio di merito ha un costo medio rimanente, a carico dei ragazzi, compreso tra i 5.000 e i 6.000 euro: sono inclusi nella spesa un percorso formativo personalizzato, vitto, alloggio, utenze, internet, utilizzo dei luoghi di studio e svago all’interno delle strutture. Sul mercato i costi - tra affitto, vitto e bollette - superano al momento i settemila euro. Tra i ragazzi che fanno domanda c’è anche chi è rimasto escluso dalle graduatorie delle residenze universitarie previste col diritto allo studio. Oltre a vivere insieme, gli studenti delle diverse università seguono un percorso formativo extra orientato al mondo del lavoro e agli scambi internazionali. A fine percorso ricevono un diploma di collegio. Il 47% dei ‘collegiali’ segue corsi di laurea in area Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics), a fronte di una media nazionale del 24%, mentre il 16% appartiene all’area medica. Il 95,3% degli studenti dei Collegi conclude gli studi nei tempi previsti e il 97,5% ha un lavoro a un anno dalla laurea.

"Agli studenti piace vivere e studiare in Collegio per i vantaggi che offre dal punto di vista della formazione, della qualità degli spazi e del sostegno economico attraverso le borse di studio, aspetto cruciale in questo periodo caratterizzato dal rialzo dei prezzi", sottolinea Vincenzo Salvatore, presidente della Conferenza dei Collegi di Merito. Sotto la lente - nella città sempre più ’cara’ per i fuorisede - anche i fondi dedicati alle residenze col Pnrr - oltre 900 milioni. "Il Pnrr deve sostenere realtà come i Collegi - l’appello di Vincenzo Salvatore – e fare di città come Milano mete ancora più attrattive per gli studenti italiani e stranieri".

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