Colf infedele deruba coppia, fermata

Tradita dalle telecamere che l’hanno immortalata con un sacco. Nella sua casa trovati molti gioielli

Una colf in una foto di archivio

Una colf in una foto di archivio

Milano - La cassaforte aperta. I cassetti svuotati. Da casa mancavano gioielli, orologi e monili preziosi dal valore complessivo di 100mila euro. Solo che qualcosa non tornava ai due coniugi derubati, di 64 e 59 anni, rientrati mercoledì nel loro alloggio di via Edolo, tra la stazione Centrale e il quartiere Greco, dopo alcuni giorni di vacanza: sulla porta non c’erano segni di effrazione. Segno che il colpevole non aveva avuto bisogno di forzare l’ingresso. Non erano al cospetto, quindi, di un furto in appartamento classico, con ladri che si intrufolano rompendo serrature e infissi approfittando dell’assenza dei proprietari in un periodo di festività. Immediato è scattato l’allarme alla polizia. E i sospetti si sono indirizzati subito verso la colf, la collaboratrice domestica dello Sri Lanka, una donna di 45 anni senza precedenti che ora è in stato di fermo. Dopo essersi accorti del furto, per capire chi potesse essere stato, marito e moglie hanno guardato i filmati registrati dalle telecamere interne del condominio notando qualcosa di strano: la loro colf era uscita dal portone principale del palazzo con in mano un sacco nero, di quelli dell’immondizia. Peccato che i sacchi della pattumiera vengano raccolti in un luogo apposito all’interno dello stabile, non fuori. Le due vittime hanno riferito questo ai poliziotti intervenuti dopo la segnalazione di furto. Gli agenti, dopo un primo sopralluogo, sono tornati nella casa di via Edolo poche ore dopo, quando la quarantacinquenne si è ripresentata al lavoro, chiamati sempre dai coniugi perché dopo l’arrivo della donna, in un cofanetto, era ricomparso uno degli orologi spariti.

A quel punto, i poliziotti hanno perquisito l’abitazione della collaboratrice domestica in via Vincenzo da Seregno, zona Bruzzano, trovando moltissimi gioielli, presumibilmente rubati, carte di credito e banconote. In mezzo a tutti quei preziosi, i suoi datori di lavoro hanno riconosciuto solo una collana e un orologio. Quindi il sospetto è che tutto quell’oro fosse frutto di altri furti. Gli investigatori hanno infatti accertato che dal 2011 la donna era stata licenziata più volte perché ritenuta "inaffidabile" dalle famiglie per le quali lavorava. Nessuno, però, l’aveva mai denunciata. Ed era solita viaggiare spesso da Milano al suo paese d’origine. Dopo la perquisizione, la donna ha ammesso di aver rubato nell’appartamento di via Edolo: a quel punto è scattato il fermo di polizia giudiziaria con l’accusa di ricettazione, oltre alla denuncia per furto in abitazione. E per lei si sono aperte le porte di San Vittore.

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