Clochard muore schiacciato da mezzi dei rifiuti

Nessuno dei due furgoni, uno dell’Amsa, lo avrebbe visto ed entrambi lo avrebbero investito. Due autisti indagati

L’intervento della Scientifica per i rilievi dopo il ritrovamento del cadavere

L’intervento della Scientifica per i rilievi dopo il ritrovamento del cadavere

Milano, 29 novembre 2020 - Schiacciato da due furgoncini dei rifiuti mentre era rannicchiato nel suo giaciglio di fortuna creato con pezzi di cartone in un angolo dell’ingresso secondario dell’ospedale Fatebenefratelli in via Castelfidardo. E’ morto così Constantin Matachi, romeno di 71 anni, dopo essere stato schiacciato accidentalmente dagli autisti dei mezzi che risultano indagati con l’ipotesi di omicidio stradale.

Sono passati da lì in momenti diversi e neppure si sarebbero accorti della sua presenza, dato che l’uomo, per proteggersi dal freddo, era nascosto tra le pareti di quel rifugio precario a ridosso del passo carraio all’ingresso del padiglione C della struttura ospedaliera, attraversato più volte anche durante la notte, in cui i furgoncini si ritrovano a fare manovra in un punto cieco invadendo il marciapiede per via della "curva stretta". Il corpo è stato scoperto alle 6.45, con ferite e fratture a gambe e braccia compatibili con l’investimento, che secondo gli inquirenti sarebbe avvenuto in entrambi i casi in maniera del tutto accidentale. Le indagini sono in corso, a cura dei poliziotti della Squadra Mobile diretta da Marco Calì, coordinate dal pm Paolo Storari. La polizia ha analizzato i filmati delle telecamere di sorveglianza controllando i passaggi di tutti i mezzi, da poco prima di mezzanotte alle 4 del mattino: sono 4 i furgoncini che si vedono transitare da quel punto, di Amsa e ditte private che si occupano di recupero e trasporto di rifiuti da smaltire e differenziare. 

Alle 23.50 spunta il primo mezzo Amsa, che stringe la curva e passa sopra quella che pare "una montagna di cartone", e invece lì sotto c’è il settantunenne. Da subito l’uomo non dà più segni di vita. Quattro ore dopo, stessa scena con un altro veicolo, che effettua una manovra identica calpestando ancora una volta il giaciglio. L’uomo non si era mosso; sarà l’autopsia a svelare l’ora della morte, oppure se addirittura al momento dell’investimento era già morto. Solo a quel punto si potrà risalire alle responsabilità. Gli altri due camioncini, invece, da quel che si vede nelle immagini non hanno toccato l’uomo. I due conducenti saranno ascoltati dal pm Storari. Anche se l’impressione degli inquirenti è che non si siano accorti dell’impatto, dovranno comunque spiegare la manovra con passaggio sul marciapiedi, che è stata fatale per il senzatetto.

Intanto sono ancora al vaglio della Squadra Mobile i filmati delle telecamere: i rilievi necessari dureranno ancora qualche giorno. Il settantunenne, sconosciuto alle forze dell’ordine, secondo alcune testimonianze era solito accamparsi accanto all’ospedale. Amsa, "nell’esprimere profondo cordoglio e nell’attesa di conoscere gli esiti degli accertamenti in corso, informa di essersi immediatamente messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per contribuire a far luce su quanto accaduto".

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