Il clochard che vende libri in cambio di una moneta. La storia di Venerando

Nando vende volumi usati fuori dalla stazione Domodossola È in graduatoria per un alloggio pubblico che ancora non c’è. Il quartiere si mobilita: "Aiutiamolo"

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Il banchetto fai-da-te di libri usati allestito davanti alla stazione di via Domodossola, tra corso Sempione e le torri di City Life, è diventato un posto del cuore per molti residenti della zona e pendolari che volentieri si fermano a prendere un libro lasciando qualche moneta oppure a donare volumi. A ringraziarli con un sorriso c’è sempre lui, Nando, all’anagrafe Venerando, Seminara, di 61 anni, originario di Catania. La sua casa è la strada. "È così da quando ho perso tutto, più di 10 anni fa. Prima il lavoro, poi l’abitazione". Ora sopravvive grazie ai libri (in attesa del rinnovo del reddito di cittadinanza), che gli vengono regalati e che lui cede in cambio di pochi euro. "Le donazioni dei passanti mi aiutano a racimolare denaro per le spese quotidiane". Ma dal Comune aspetta l’assegnazione di un alloggio pubblico temporaneo.

Al momento, secondo quanto risulta al Giorno, è alla posizione numero 5 in graduatoria. E non può far altro che aspettare. Ma l’inverno è alle porte e di andare in dormitorio non ne vuole sapere, "perché ho avuto delle brutte esperienze. Piuttosto, preferisco la strada. E poi perché dovrei andare in dormitorio se mi spetta un alloggio?".

Per lui si sta mobilitando anche il quartiere: sulla social street, pagina Facebook, Residenti in Piero della Francesca e dintorni, Simona Capodanno ha scritto un messaggio per portare all’attenzione di tutti la storia di Nando, "un uomo gentile ed educato. Una persona sfortunata che merita aiuto. Avrebbe diritto a un alloggio di emergenza e a un lavoro per categorie protette ma nonostante i molti appelli e un ricorso vinto è ancora un senzatetto. Ho scritto al sindaco Giuseppe Sala. Qualcuno può aiutare?".

Nando racconta di essere solo, senza famiglia. "Dalla moglie mi sono separato 20 anni fa e mi sono trasferito al nord, prima nel Varesotto, poi a Parabiago e infine a Milano. Lavoravo come elettricista prima che la ditta mi lasciasse a casa. Poi mi sono arrangiato con agenzie interinali, finché per problemi di salute sono rimasto tagliato fuori. Allora mi sono attivato come imbianchino e tuttofare. A darmi una mano, la parrocchia di Sant’Ildefonso di piazza Damiano Chiesa, che mi ha messo in contatto con assistenti sociali i quali mi hanno aiutato a trovare dei centri di accoglienza per l’inverno. Attualmente ho la residenza anagrafica in Municipio 8".

In un primo momento , la sua domanda per un alloggio Sat (Servizi abitativi transitori) è stata rigettata. "Però ho presentato ricorso e l’ho vinto". Ma della casa ancora non sa nulla. Apprendiamo che dal Nucleo di valutazione tecnico, il parere favorevole è arrivato il 24 gennaio ma a quanto pare non ci sono ancora alloggi disponibili. Fabio Galesi, vicepresidente del Municipio 8, sta seguendo la vicenda: "Ho sollecitato gli uffici centrali ma la procedura prevista dalla legge regionale è lentissima: la risposta non arriva in tempo congruo". E Nando è per strada. "È dura dormire sui cartoni, la mia schiena non regge più".

 

 

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