Città Studi: contatti tra la Statale e Telecom

Primi sondaggi per il polo digitale gemello di quello nel Mind. E ora Comune e Regione lavorano insieme per riscrivere il piano per il quartiere

Elio Franzini, rettore della Statale

Elio Franzini, rettore della Statale

Milano, 2 febbraio 2021 - Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

 

Questo articolo è contenuto nella newsletter "Buongiorno Milano".  Ogni giorno alle 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e il commento di un ospite. Per ricevere via mail la newsletter clicca su  www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Milano, 2 febbraio 2021 -  Il piano di rilancio del quartiere di Città Studi è vicino ad una seconda svolta, quella chiesta ed auspicata da Elio Franzini, rettore dell’Università Statale, vale a dire: l’abbandono dell’accordo di programma avviato a novembre del 2017 dal Comune e la sua sostituzione con un protocollo d’intesa condiviso dallo stesso Comune con la Regione e con l’ateneo. Un cambio di strumento e di approccio che, salvo sorprese, si concretizzerà a breve e al quale si è arrivati nelle ultime tre settimane, scandite da incontri e contatti tra Palazzo Marino, Palazzo Lombardia e via Festa del Perdono. Non basta, però. Proprio in questi giorni è stato avviato un confronto preliminare con grandi aziende del digitale e delle telecomunicazioni, a partire da Telecom, per capire come dare forma al nuovo polo di formazione e ricerca computazionale per le scienze biomediche previsto proprio dal nuovo piano per Città Studi e concepito dalla Statale come polo digitale gemello di quello che sorgerà nel Milano Innovation District (Mind). Due sviluppi, quelli appena riferiti, relativi a sfere diverse ma che vanno entrambi nella direzione di imprimere al piano un’accelerazione utile a reperire i fondi necessari alla sua realizzazione. Con ordine, allora.

Il piano di rilancio di Città Studi presentato l’11 dicembre scorso dall’ateneo è un piano significativamente diverso da quello per il quale il Comune, il 24 novembre 2017, aveva avviato l’iter dell’accordo di programma. Allora si pensava che la Statale avrebbe lasciato liberi gran parte degli edifici e degli spazi occupati a Città Studi e concentrato le facoltà scientifiche nel campus che dovrà sorgere nel Mind. Da qui il coinvolgimento degli altri atenei milanesi, a partire da Politecnico e Bicocca, e dell’Agenzia del Demanio, tutti interessati – sembrava – a riempire il vuoto lasciato dalla Statale evitando che Città Studi si spopolasse. Un piano che, però, non è mai decollato. Il tavolo dell’accordo di programma si è riunito solo tre volte. Dati di fatto che, uniti all’elezione di Franzini come successore di Gianluca Vago, hanno provocato un cambio di rotta. Franzini, infatti, immagina un ateneo tripolare nel quale la sede centrale di via Festa del Perdono, il nuovo campus nel Mind e Città Studi dialoghino e si integrino con pari dignità. Vago aveva scommesso forte sul campus nell’ex area Expo. Da qui, come detto, la prima svolta, annunciata da Franzini l’11 dicembre scorso: la Statale punta a restare a Città Studi, a restare nel quadrilatero di vie sul quale storicamente affacciano aule e laboratori, convertendo però in studentati le torri di Magistretti e Soro e realizzando in via Golgi, nell’edificio noto come Balena Bianca, il polo digitale del quale si è detto. Un piano da 170 milioni, tutti da trovare.

Cambiata la meta, deve cambiare, secondo Franzini, anche il binario lungo il quale raggiungerla. Tradotto: basta con lo strumento plurale, multipolare e fin qui infruttuoso dell’accordo di programma e largo, invece, ad un protocollo di intesa specifico, ritagliato sul nuovo progetto della Statale per Città Studi e per questo più adatto, sempre nell’idea dell’ateneo, ad essere finanziato attraverso il Recovery Fund. Una posizione sostenuta dalla Regione ma che non ha mai convinto Pierfrancesco Maran, assessore comunale all’Urbanistica, deciso a proseguire sulla via dell’accordo di programma. Da qui il nulla di fatto col quale si è concluso l’incontro tra Comune, Regione e ateneo uil 23 dicembre scorso. Nelle ultime tre settimane, però, qualcosa si è mosso. Franzini e il sindaco Giuseppe Sala si sono sentiti telefonicamente e c’è stato un incontro tra gli uomini che stanno seguendo la partita Città Studi per la Regione e quelli che la stanno seguendo per il Comune o, meglio, per il sindaco. Da qui la svolta: Regione e Comune stanno lavorando insieme ad un protocollo d’intesa che rimpiazzi l’accordo di programma avviato nel 2017. Nulla di ufficiale ancora, meglio precisarlo. Ma la circostanza è stata confermata ieri a Il Giorno da fonti qualificate e non smentita da altre, altrettanto qualificate. Palazzo Marino e Palazzo Lombardia potrebbero trovare la quadra sui contenuti del protocollo di intesa già a breve.

Sempre nelle ultime tre settimane la Statale ha allacciato i primi contatti, del tutto esplorativi, con alcune grandi realtà del digitale e delle telcomunicazioni, Telecom in testa, per capire come possa declinarsi il Polo digitale gemello di via Golgi. Un Polo al quale ha fatto cenno lo stesso Franzini nella lettera inviata ieri a tutto il personale dell’ateneo per annunciare l’avvenuta sottoscrizione, con Lendlease, del verbale di consegna, vale a dire: l’atto col quale si dà avvio alla progettazione definitiva ed esecutiva del campus nel Mind.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro