Milano, il rapper-attore Cisky MCK: "Dal carcere al palco: la mia storia"

Il giovane è tra i protagonisti del “Made in Corvetto show”

Francesco Capizzi, in arte Cisky MCK

Francesco Capizzi, in arte Cisky MCK

Milano, 3 maggio 2019 - «La macchina  della giustizia è lenta ma arriva. Me lo diceva il mio avvocato. Per me è arrivata quando ero ragazzo, e ho passato quasi metà della mia vita dietro le sbarre. Ora ho pagato tutti i miei debiti e ai ragazzi dico: non fate come me. Ma anche che non è mai troppo tardi per ricominciare». La sua rinascita, Cisky MCK (nome d’arte di Francesco Capizzi), 41 anni, del quartiere Corvetto, l’ha trovata nella musica e nella recitazione. «Sono un rap-attore. Anche nei periodi bui ho sempre cercato rifugio nella creatività: ho frequentato il Centro teatro attivo quando ero ragazzo, ora metto in pratica quello che ho imparato». Il nome deriva dal film anni Ottanta «Ciske storia di un bambino» di Guido Pieters, mentre Mck «è una provocazione, sta per Milano criminal klan, un richiamo a “Thug life” di Tupac Shakur, rapper e attore americano. Organizzo spettacoli, incido album, vado nelle scuole a parlare coi ragazzi. Ma sono un insegnante sui generis: dico che se ti droghi sei un perdente, e non lo dico da insegnante. Io sono uno che la galera se l’è fatta davvero». Un messaggio che al Corvetto può lasciare un’impronta. C’è bisogno di modelli positivi: nei mesi scorsi don Andrea Bellò, il parroco di San Michele Arcangelo e Santa Rita, aveva lanciato un messaggio ai rapper affinché scrivessero canzoni contro la droga. Cisky potrebbe diventare un suo alleato.

A leggere qualcuno dei suoi testi, si capisce ancora di più: «Ma guardaci, in corsa sopra un treno di ritardi tra stazioni dove arrivi e poi riparti con bagagli di colla e ritagli di storie perse tra gli anni», da “El Matador”. Oppure: «Mi dicono che sono un criminale, la carta nera in mezzo al mazzo di carte normale. Fuori legge, fuori norma, un tipo immorale, ma fuori di testa consegno al buio di una cella memorie», si legge in “Lo stato di fatto”. Spiega: «Da ragazzo ero arrabbiato col mondo, pensavo che il mondo mi dovesse qualcosa. È stato facilissimo entrare nel tunnel della microcriminalità di strada. Ora, con la maturità, sento una responsabilità morale». Cisky sarà tra gli artisti che partecipano alla prima edizione del Festival del Corvetto, da oggi fino a domenica: oltre 40 eventi promossi dal Comune e da associazioni e commercianti della Rete Corvetto. Ci saranno musica, camminate, libri, pranzi e cene sociali, fotografia, performance di strada, graffiti e danza. Il suo spettacolo sarà domenica alle 18.30 al “Made in Corvetto show” in piazza Gabriele Rosa. «Ma canterò le mie storie pure sabato e domenica alle 16 in piazzale Corvetto». Saranno tre giorni di festa per tutti. «Abbiamo pensato questo festival - commenta l’assessore alla Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino - come un modo per creare socialità e costruire una rete di rapporti, fra i cittadini e fra i cittadini e le istituzioni, che andasse al di là della manifestazione in questo quartiere complesso, in cui abbiamo intensificato la nostra presenza pure aprendo un ufficio decentrato».

Info e programma su www.comune.milano.it. 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro