Cinisello, atti vandalici a Capodanno: minorenni traditi da Instagram

Hanno nome e cognome i sei ragazzini che hanno indetto una sorta di guerriglia a suon di petardi e botti artigianali

Danni dei vandali a Cinisello la notte di Capodanno

Danni dei vandali a Cinisello la notte di Capodanno

Cinisello Balsamo (Milano), 6 gennaio 2019 - Hanno un nome e un cognome i ragazzi che nella notte di Capodanno hanno trasformato il brindisi in un raid teppistico nel centro di Cinisello.  Si tratta di sei ragazzi tra i 15 e i 18 anni, tutti cinisellesi, che hanno indetto una sorta di guerriglia a suon di petardi e botti artigianali che ha finito per provocare danni e spavento tra gli abitanti di piazza Gramsci. A identificarli e denunciarli sono stati gli investigatori del commissariato di polizia di Cinisello sulla base di alcune immagini e video fornite dal sindaco Giacomo Ghilardi.

La mattina del primo gennaio aveva destato molta impressione piazza Gramsci sporca e danneggiata in seguito a una notte di bagordi. Questa volta ai rifiuti si sono aggiunti i danni compiuti all’arredo urbano. Un vero raid teppistico che aveva costretto un gruppo di una quindicina di volontari, guidati dal vicesindaco Giuseppe Berlino, a rimboccarsi le maniche per rimettere in ordine. Sono stati molti i cinisellesi ai quali questo brindisi molesto è andato di traverso. Qualcuno aveva anche filmato la compagnia di ragazzi che stava provocando i danni. Così uno dei video è stato recapitato al sindaco Giacomo Ghilardi,  che lo ha fornito alla polizia.

Da lì è cominciata un’indagine che ha portato alle denunce. Gli investigatori del vicequestore aggiunto Gianluca Cardile hanno analizzato alcuni profili Instagram reperendo fotografie, video e commenti che hanno di fatto incastrato i ragazzi. Alcuni di loro non avevano esitato a pubblicare i video realizzati durante quella notte di bagordi e di violenza, fornendo alla polizia le prove delle malefatte. Prima del raid in piazza, inoltre, avevano sparato da un balcone dei colpi con una pistola scacciacani. I petardi e gli esplosivi erano serviti a far saltare per aria cestini e a demolire una panchina di metallo. Alcune schegge degli arredi urbani sparpagliati in giro dalle esplosioni avrebbero potuto colpire i passanti o gli stessi ragazzi

Per tutti è scattata la denuncia per detenzione di materiale esplodente, danneggiamento aggravato e procurato allarme. Si tratta di incensurati, che forse si sono fatti prendere la mano. Per questo pagheranno un prezzo caro sia con la legge che con il Comune. «Mi congratulo con gli uomini del commissariato per la tempestività con cui sono intervenuti e giunti ad una soluzione individuando i responsabili – commenta Giacomo Ghilardi -  Come istituzioni abbiamo anche un compito educativo nei confronti dei giovani e di richiamo alle responsabilità. Era pertanto necessario dare un segnale forte per far capire che con la nuova giunta la pacchia è finita».

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