Cinisello, incidente in viale Fulvio Testi: uccisa dall'imprudenza

Donna di 71 anni muore attraversando lontano da semafori e strisce

L'auto che ha travolto la donna in viale Fulvio Testi

L'auto che ha travolto la donna in viale Fulvio Testi

Cinisello Balsamo (Milano), 27 novembre 2018 - Una scorciatoria di 100 metri è costata la vita a una donna ieri mattina lungo il tratto cinisellese del viale Fulvio Testi. Ancora una volta, questa importante arteria viabilistica si conferma una strada killer a causa di un incidente che poteva essere evitato.

La vittima è una donna panamense di 71 anni, che da tempo risiedeva a Sesto San Giovanni. La sua colpa: aver attraversato il viale in un tratto nel quale non erano presenti né attraversamenti, né tanto meno un semaforo. La tragedia dettata dall’imprudenza e dalla distrazione. Intorno a mezzogiorno di ieri la donna stava attraversando il viale nel tratto che corre tra l’istituto MultiMedica e il McDonald’s. Si è affacciata sulla carreggiata sud, quella che guarda verso Monza, ed ha attraversato, sfidando quel fiume di auto che scorre impetuoso e ad alta velocità. Probabilmente lo aveva già fatto in passato. Quel che è certo è che ha completamente sottovalutato la pericolosità di quella «scorciatoia» che le avrebbe consentito di risparmiare qualche centinaio di metri di cammino. È riuscita a raggiungere la corsia centrale della carreggiata, lì è stata centrata da un grosso Land Rover, guidata da un 39enne milanese ora inevitabilmente indagato per omicidio stradale, e sbalzata ad almeno 20 metri di distanza. Quando è ricaduta sull’asfalto, il suo corpo straziato dall’urto probabilmente era già senza vita. Questo almeno lo scenario che si è palesato ai soccorritori, tuttavia la dinamica esatta dovrà essere accertata dagli agenti della polizia locale di Cinisello che hanno bloccato per lunghi minuti il viale, facendo defluire il traffico sul controviale. A loro spetterà il compito di sentire i testimoni e di eseguire i rilievi sull’asfalto. Non si puù infatti escludere nessuna ipotesi.

Tuttavia, le morti di pedoni sul quel tratto di viale non è cosa nuova. Due anni fa, un uomo di 80 anni era stato investito mentre in bicicletta attraversava l’incrocio con via Ferri. In quel caso, l’uomo attraversava al semaforo. Due anni prima, nel 2014, una donna di 79 anni venne travolta mentre attraversava il viale appena un centinaio di metri prima del luogo dell’incidente di ieri. In quel caso la donna si trovava a una ventina di metri dal sovrappasso pedonale, ma evidentemente aveva preferito attraversare tra le auto in corsa, piuttosto che salire le scale del ripido ponte. Il viale, con le sue 100mila auto ogni giorno, è pericoloso. Ma ancora più pericolosa è l’imprudenza di molti pedoni. Quello degli attraversamenti è un fenomeno diffusissimo, come testimoniano alcuni solchi nell’erba dello spartitraffico che certificano un passaggio frequente di persone da un lato all’altro del viale. Inoltre, in alcuni punti lo spartitraffico non è protetto da guard rail o da reti. Dunque l’attraversamento appare semplice e rapido, quando invece può trasformarsi in una trappola mortale

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