Cinema a scuola, il film dei ragazzi della Bovisa nelle aule di Olmi

In “Fuoricondotta“ di Fabio Martina la scuola diventa un set: alunni, prof e pure la preside sono i protagonisti di una storia sul futuro della didattica

Le riprese nella scuola Leopardi

Le riprese nella scuola Leopardi

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Dalla scuola del “Ragazzo della Bovisa“ a “Fuoricondotta“: si gira nell’istituto comprensivo Ermanno Olmi trasformatosi, fino al 14 luglio, nel set dell’ultimo film di Fabio Martina. Protagonisti sono i ragazzi, i professori e anche la preside (vera), Laura Barbirato, accanto a Renato Sarti, attore, regista e autore teatrale, nei panni di un altro preside molto autoritario. La produzione è di Circonvalla Film. Tutto è ambientato nella scuola Giacomo Leopardi di viale Bodio 22, dove studiò Ermanno Olmi, al quale è dedicato anche questo film. Al centro c’è la “rivolta“ di Beatrice, Brian, Ada, Ludovico e dei loro compagni per rivendicare la loro scuola “libera“. Due modelli educativi opposti a confronto per stimolare anche il dibattito sul ruolo della scuola oggi.

«Mostriamo chi sono oggi i ragazzi della Bovisa – racconta il regista, circondato dagli alunni –. Sono bravissimi, ormai hanno creato una “comunità del film“, vengono anche quando non solo convocati e recitano come attori veri. Sono straordinari". Ogni volta che sentono "motore - azione" e "datemi il set", rispondono in coro: "Set!". Ci hanno preso gusto. Ci sono anche le simpatiche incursioni della sorellina di una delle protagoniste, Didi: ha 10 anni e vuol fare l’attrice: "Datemi un set!", chiede pure lei. Ci si diverte, si lavora, si fa poesia, con richiami a Zero in condotta di Jean Vigo e a Gli Anni in Tasca di Truffaut. "Si ride ma ci sono tanti momenti poetici – dà un assaggio Fabio Martina –. Nella storia c’è per esempio un ragazzino cinese, che non parla italiano ma che disegna molto bene e che viene coinvolto a recitare la parte di Icaro in una pièce teatrale, vestito come un angelo, con la tunica greca. La forza del film è anche in questo mix culturale". A riempire il canovaccio del regista sono gli studenti, con emozioni e pensieri.

Il cinema a scuola: Martina ne ha fatto una missione sin dalla nascita del figlio, 13 anni fa. Gli proponeva il cinema muto, dal Monello di Chaplin a I nibelunghi di Fritz Lang, per comunicare con lui. E funzionava. Così appena il piccolo cominciò la scuola materna chiese di poter estendere quell’esperienza ad altri bambini. Poi alle elementari, insieme a un’insegnante, Patrizia Rorato, e alla preside Barbirato cominciò una sperimentazione di approccio al cinema. Durata cinque anni. "Il cinema fa parte dell’orario scolastico – spiega Martina, che insegna anche al Naba –. Non solo si impara a conoscerlo e a interpretarlo, qui ci esercitiamo anche con la scrittura cinematografica". Sono stati realizzati cortometraggi, si continua a girare, cercando di allargare l’esperienza a più scuole. Anche Fuoricondotta va in questa direzione. "Un film di finzione che mima la realtà. Siamo alla seconda settimane di riprese, gli interessi distributivi ci sono già. Contiamo di farlo viaggiare e di lasciare un segno in questo momento storico in cui la scuola stessa è chiamata a interrogarsi".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro