Cimitero, polemica infinita sulle barriere

Magenta, ghiaia per tappare i buchi nel vialetto d’ingresso. La protesta di un genitore: "Così la strada è off-limit per i disabili"

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Luigi Mele denuncia la mancanza di attenzione per i disabili che si recano al cimitero

di Graziano Masperi

Battaglie infinite per togliere quante più barriere architettoniche e rendere gli accessi sempre più liberi e poi, quelle barriere, ce le creiamo. È quanto si è chiesto Luigi Mele che si reca tutti i giorni al cimitero di Magenta. "L’ingresso sul lato del cimitero a fianco della via Fucini – ha detto – era zeppo di buche e necessitava di una sistemata. Fortunatamente è stato sistemato, ma nella maniera che peggio non si poteva, ovvero gettandovi sopra uno strato di ghiaia".

È un tratto di una cinquantina di metri, il viale principale di quell’ingresso, e si spera che la ghiaia sia solo provvisoria, anche se tutto fa pensare che non sia proprio così. "Io, con l’esperienza di mio figlio, posso capire cosa vuol dire spingere una carrozzina – continua – Quando incrociavamo una barriera era un grosso problema. Oggi le cose sono migliorate, ma c’è ancora tanto da fare. Se qualcuno entra e passa sopra quel tratto vi rimane, inevitabilmente, bloccato con il rischio che la carrozzina si rovesci. Non è questo il modo di agevolare le persone. Il cimitero è frequentato da tantissimi anziani. Non ci sono cartelli di pericolo che ammoniscono chi sta per entrare e camminare lungo quel viale. È facilissimo perdere l’equilibrio e cadere per chi ha un’andatura di per sé già precaria come una persona in avanti con gli anni. E la stessa cosa la possiamo dire che per le carrozzine. Spero proprio che si sistemi al più presto quel tratto, perché in questo modo non va bene".

Il magentino sostiene di avere già fatto presente il problema agli organi competenti e di avere ottenuto solo risposte evasive. Di certo le lamentele di chi frequenta spesso il cimitero magentino non sono poche. Il cambio di gestione pare non abbia prodotto risultati migliori. Anzi, tutt’altro. "Non incolpiamo certo chi lavora – commenta un’altra persona – la responsabilità è di chi affida gli incarichi. Pensiamo che il cimitero sia, prima di tutto, un luogo sacro che merita rispetto. E si debba lavorare per mantenerlo in ordine e per garantire anche la sicurezza di chi entra".

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