Cimitero per i musulmani Il Tar sconfessa gli islamici

Dopo il diniego da parte del Comune di concedere uno spazio riservato arriva la bocciatura del tribunale amministrativo. "Presenteremo appello"

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di Graziano Masperi

Vittoria per il Comune di Magenta davanti al Tar. L’amministrazione retta dal sindaco Chiara Calati ha messo a segno l’altro giorno un punto importante nell’infinita battaglia contro l’associazione islamica Abu Bakar. Il Tar ha respinto il ricorso della comunità islamica, che si opponeva alla decisione del Comune di negare uno spazio all’interno del cimitero destinato alla sepoltura secondo il rituale islamico. Ma l’associazione, tramite il presidente Ayub Akhter e il portavoce Munib Ashfaq, ha subito commentato: "Faremo ricorso al Consiglio di Stato". La richiesta di avere uno spazio all’interno del cimitero di Magenta dove poter prevedere la sepoltura secondo il rituale islamico si era fatta pressante dopo la morte improvvisa di un 50enne di origini pakistane che viveva a Magenta. "Voglio esprimere soddisfazione per questa sentenza che dimostra come l’Amministrazione Comunale abbia agito in maniera corretta non solo dal punto di vista legale e dei diritti costituzionali, ma anche dal punto di vista morale – ha affermato il sindaco –. Abbiamo riesaminato la pratica, come da precedente sentenza del Tar, vagliando i documenti forniti e seguendo un iter istruttorio che ha spiegato la reale impossibilità di concedere lo spazio chiesto dall’associazione Moschea Abu Bakar, documentando dal punto di vista tecnico l’assenza di spazi compatibili con le richieste avanzate".

I giudici hanno rilevato che l’Amministrazione ha riavviato tempestivamente il procedimento di valutazione della domanda avanzata dall’associazione la quale ha avuto la possibilità di presentare anche nuovi chiarimenti rispetto alle originarie osservazioni non esaminate dall’Amministrazione. "L’iter istruttorio che abbiamo prodotto ha evidenziato che gli spazi attualmente liberi sono destinati alla realizzazione di nuovi manufatti. 192 loculi sono stati realizzati dal 2017, altri 100 sono da realizzarsi entro il 2022. Bisogna inoltre ospitare l’area dove disperdere le ceneri dei defunti – continua Calati –. Inoltre l’associazione, secondo quanto contenuto nel dispositivo del Tribunale, ha fornito alcuni dati circa il numero di residenti di fede musulmana deceduti allo scopo di spiegare le esigenze di sepoltura, stimato su 16-17 persone l’anno. I numeri esposti però non coincidono con il dato effettivo sulla percentuale media di decessi di popolazione straniera nel comune, da noi forniti sui dati risultanti dall’anagrafe comunale, che tra il 2015 e il 2020 registrano 3-4 decessi l’anno di cittadini stranieri. Queste motivazioni puntuali hanno portato alla vittoria del Comune", conclude il sindaco Calati. "Ad oggi – ribattono Akhter e Ashfaq – non conosciamo le motivazioni di questa decisione. Una volta che ci verranno comunicate agiremo di conseguenza".

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