Ci pensa “l’angelo dei Navigli” a pulire la Darsena dai rifiuti

In attesa dell’intervento di Amsa,. Simone Lunghi ha organizzato. un’azione “social”: raccolti. 14 sacchi di spazzatura

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di Marianna Vazzana

"Oggi pomeriggio io vado in Darsena a pulire questo schifo. Perché sono un cittadino milanese e perché voglio essere il cambiamento. Con il mio esempio e con la mia azione. Chi viene?". A chiamare a raccolta i cittadini con un messaggio su Facebook, lunedì, è stato Simone Lunghi, istruttore di canoa della Canottieri San Cristoforo conosciuto come "l’angelo dei Navigli", perché da anni pulisce i fondali raccogliendo rifiuti e bici gettate dai vandali (insieme ai suoi collaboratori ha "salvato" più di 750 biciclette in 5 anni). La sua attenzione, stavolta, si è concentrata su un punto a ridosso della Darsena diventato una discarica: una piccola scarpata sul lato di viale Gorizia all’altezza dell’incrocio con via Ascanio Sforza diventata un concentrato di bottiglie di plastica e vetro, bicchieri, lattine, cannucce, fazzoletti, mascherine e altri piccoli rifiuti, come segnalato su queste pagine nei giorni scorsi. Una zona "di confine" che non rientra nelle competenze né di Amsa, responsabile del servizio di pulizia delle strade, né del Consorzio Villoresi, che si occupa della pulizia delle acque dei Navigli. Il Comune ha già risposto che è in via di definizione un accordo con Amsa per pianificare dei passaggi a cadenza regolare. Ma nel frattempo, a pulire, ci ha pensato l’angelo dei Navigli supportato da volontari che si sono rimboccati le maniche: "Una dozzina di persone. Alcune avevano letto il mio post su Facebook, altre si sono aggregate al gruppo notando l’azione collettiva", spiega. Alla fine "abbiamo raccolto 14 sacchi, differenziando plastica e metalli da vetro e alti rifiuti, traghettandoli con una barca dall’altra parte della Darsena e consegnandoli a un furgoncino Amsa che era lì appositamente per noi". L’obiettivo primario resta quello di "scoraggiare gli incivili che buttano la spazzatura".

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