Chirone, tra lana bianca ed erranti pianeti

Migration

Si chiama “Calendario – Nous Chirone“ ed è un’installazione site specific che si compone di due dischi di acciaio, lana bianca e chiodi da maniscalco installati nel box, verniciato con una base a pigmenti blu e rossi e pittura luminescente al buio. È al centro di Buildingbox, lo spazio di via Monte di Pietà 23 a Milano, che invita anche quest’anno un’unica artista a confrontarsi in maniera personale con i visitatori. "Come per le installazioni che seguiranno, l’opera è suscettibile di successivi interventi lungo il corso della sua vita espositiva, secondo quanto potrebbe dettare (o meno) il tempo creativo dell’artista", spiegano da dietro le quinte, anzi, da dietro il vetro. La prima opera parte dal concetto di “Nous“, inteso come soglia: una porta che apre il passaggio da una dimensione interiore verso l’esterno, nello spazio e nel tempo, e che si materializza qui, 24 ore su 24, sette giorni sui sette.

"Chirone, centauro benevolo, forgiatore d’eroi, medico dell’anima che cura gli altri per curare sé stesso da una malattia inguaribile che lo porterà a scambiare la sua natura semi-divina con la natura mortale, rappresenta la cura del cuore generoso che senza fine si dona", spiega l’artista, Letizia Cariello, che nella sua ricerca affronta i temi del tempo e del confine. E che da anni lavora con la pratica del ricamo e della tessitura per dare forma tangibile a legami invisibili.

"Il pubblico viene assorbito in uno spazio “altro”, in cui si realizza uno scambio energetico, che, dalle pareti fotoluminescenti, corre sulla lana, ruota e gravita attorno ai dischi d’acciaio, erranti pianeti, che enfatizzano la ciclicità all’opera. Nel silenzio della notte il box brilla di luce propria, diventando esso stesso errante, e ci attira a sé, divenendo porta verso un misterioso centro gravitazionale". Dodici artisti per dodici mesi: il viaggio parte da qui.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro