Chinatown, maxi sequestro di prodotti contraffatti e pericolosi: otto denunce

L’operazione, oltre a smantellare un'intera e florida filiera del falso di etnia cinese, ha permesso di rilevare uno scambio di documenti ideologicamente falsi al fine di giustificare, nel caso di controlli, la provenienza lecita dei prodotti acquistati, in realtà “in nero”. Trovati 39 milioni di epzzi per un valore di 28 milioni di euro

La Finanza in azione

La Finanza in azione

Milano, 28 aprile 2015 - Dopo numerose indagini, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Milano hanno portato a termine un'imponente operazione nel settore della importazione ed illecita commercializzazione di prodotti contraffatti e pericolosi, destinati a rifornire gli scaffali dei negozi operanti nella zona della “Chinatown” di Milano per essere poi venduti.

I controlli dei finanzieri sono inziati nel novembre 2014. Nel mirino alcune attività commerciali riconducibili ad esponenti della comunità cinese meneghina che opera principalmente nella zona di via Paolo Sarpi. Partendo dai sequestri effettuati in alcuni punti vendita, i militari hanno anche sequestrato merce contraffatta o pericolosa, stoccata in depositi di custodia che si trovavano in zone periferiche della provincia milanese e distanti tra loro in modo da renderne più difficile la loro individuazione e la riconducibilità al sodalizio criminale.

L’attività delle Fiamme Gialle ha permesso, attraverso una capillare analisi della documentazione acquisita nelle perquisizioni di tracciare un'esatta mappatura dei locali adibiti a deposito di tali prodotti e a risalire, in ultimo, all’individuazione del deposito principale ove sono stati sottoposti a sequestro ben oltre 39 milioni di merce contraffatta e pericolosa. L’operazione di polizia condotta dai militari della Guardia di Finanza di Milano, oltre a smantellare un'intera e florida filiera del falso di etnia cinese, ha permesso di rilevare, soprattutto tra i commercianti di articoli di materiale elettrico, uno scambio di documenti (fatture) ideologicamente falsi al fine di giustificare, nel caso di controlli, la provenienza lecita dei prodotti acquistati, in realtà “in nero”.

Una volta ricostruito tale “sistema di sicurezza”, che i commercianti utilizzavano  per schermare la reale provenienza dei beni al fine di rendere poco incisiva l’azione delle forze di polizia, militari di questo Reparto, tramite servizi di appostamento e presidio del territorio, hanno individuato il grossista che riforniva la maggior parte dei commercianti di etnia cinese. L'uomo è risultato essere l’ex titolare di una ditta individuale che, a causa di pregresse operazioni di polizia giudiziaria, aveva ceduto la propria attività. Le indagini svolte hanno permesso di appurare come il grossista, al fine di eludere i controlli, disponesse di magazzini e di un enorme capannone non dichiarati e non riferibili alle attività commerciali intestate a prestanome, ma di fatto gestite dal proprio “entourage familiare”.

La distribuzione della merce dal magazzino principale (occulto) alla filiera di commercializzazione al minuto avveniva, nella maggior parte dei casi, durante la notte e mediante l’utilizzo di manovalanze sempre differenti al fine di non consentirne la ricostruzione da parte delle Forze di Polizia. Tale ricostruzione è stata possibile anche grazie ad una accurata risk analysis basata sulle precedenti attività ispettive condotte. Le operazioni si sono concluse con la denuncia complessiva di 8 persone ed il sequestro di 39 milioni di prodotti per un controvalore di circa 28 milioni di euro, oltre 12 milioni di sanzino amministrative.

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