A lezione da casa in chat porno, foto finisce alla prof: si salva

Milano, immagine vista da tutta la classe durante la didattica a distanza. La Procura archivia il caso: nessun hacker, proveniva dal pc di uno studente

Polizia postale

Polizia postale

Milano, 14 settembre 2020 -  Allarme hacker per una foto “hard“ comparsa sullo schermo di classe durante un’ora di lezione a distanza. Segnalazione dell’insegnante al preside e poi denuncia in Procura: ma alla fine si è capito che l’immagine osé veniva dal computer di uno degli studenti che era “impegnato“ anche in una chat...

Cose che capitano in tempi di didattica a distanza, anche se oggi riparte finalmente la scuola dal vivo, che però in molti istituti superiori continuerà ad essere alternata con quella in streaming. L’episodio risale comunque a qualche mese fa, quando l’isolamento dell’ “io resto a casa“, pur dolorosamente necessario, mise tuttavia a dura prova l’intero sistema scolastico finendo per interferire, inevitabilmente, anche con le tempeste ormonali degli adolescenti.

Così capitò che una mattina, mentre era in corso un’ora di lezione online in una scuola superiore milanese, la prof che stava ingegnandosi tra audio, videocamera e contenuti da mettere a disposizione su schermo condiviso, si vide apparire sul pc, per chissà quale inconveniente tecnico, la foto di una ragazza nuda e impegnata in attività sessuali. Naturalmente non fu solo la docente ad accorgersi della presenza inattesa - sia pur virtuale - e non è difficile immaginare le reazioni degli studenti a corredo di quella incursione imprevista e così poco scolastica.

C’è da dire che l’apparizione durò piuttosto poco, ma fu comunque sufficiente, visto anche l’interesse suscitato nella platea degli allievi, a far sì che la docente dovesse segnalare l’accaduto al preside dell’istituto. C’era infatti la possibilità che qualche estraneo, forse un hacker con cattive intenzioni, avesse violato la sicurezza della piattaforma sulla quale si tenevano quotidianamente le lezioni dell’intera scuola, in teoria riservate ai soli allievi. Anche al fine di evitare possibili ripetizioni dello spettacolo, il preside in quanto pubblico ufficiale trasmise la segnalazione in Procura, dove venne avviata una rapida indagine della Polizia postale. Che si concluse in tempi davvero veloci poiché emerse senza alcun dubbio che in realtà l’immagine era comparsa sullo schermo del pc in uso a uno degli studenti. Il quale, appurarono gli investigatori, stava contemporaneamente “chattando“ in un sito di incontri. Così il procuratore aggiunto Letizia Mannella, sul cui tavolo era arrivata la denuncia, ha provveduto nei giorni scorsi a chiederne l’archiviazione.

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