Centro d’eccellenza per l’autismo Ecco la risposta a tante famiglie

Progetto di fattibilità agli sgoccioli, atto di acquisizione dello stabile a giugno, demolizioni in vista in estate 60 i posti: 30 di centro diurno, 30 di residenza. La struttura nell’ex area cinema Eden, progetto avanti tutta

di Monica Autunno

Il piano di fattibilità è ai ritocchi, l’atto d’acquisizione dello stabile dalla parrocchia potrebbe perfezionarsi con giugno e le prime demolizioni potrebbero avvenire, se tutto va bene, in piena estate. Galoppa e prende forma il sogno, nato all’ombra della coop pro disabili “Punto di Incontro”, di un nuovo, grande centro di eccellenza per l’autismo sull’area dell’ex cinema teatro parrocchiale Eden a Vaprio d’Adda. Ormai più di un sogno: "I tempi sono in parte legati alla burocrazia. Ma stiamo andando avanti bene. E non vediamo l’ora di tagliare il traguardo". L’idea del nuovo centro per l’autismo a Vaprio d’Adda ha preso corpo circa un anno fa, frutto del sodalizio fra la Punto d’Incontro Onlus, che gestisce già, a Inzago, il centro Van Gogh per ragazzi affetti da autismo e l’imprenditore Franco Baroncini, di Vaprio, padre di una giovane oggi scomparsa che fu a lungo utente della comunità residenziale per disabili della Parolina, a Cernusco. Dalle parole si è passati in brevissimo tempo ai fatti: la costituzione di una fondazione, chiamata Bfz onlus (dalle iniziali dei tre familiari di Baroncini), i contatti con la parrocchia per l’acquisizione del sito e poi l’avvio del percorso. Un progetto a dire poco ambizioso, costo su carta circa 6 milioni di euro. Prevede la realizzazione di un centro all’avanguardia con 60 posti per autistici, 30 di centro diurno e 30 di residenza. "Già il progetto di fattibilità, ancora in via di limatura - dice Vittorio Caglio, storico direttore della Punto e oggi direttore di Bfz - mostra gli elementi di interesse, anche dal punto di vista architettonico e della sostenibilità. Oggi non siamo in grado di dare date precise: ma stiamo dedicandoci senza sosta alla partita, e la nostra speranza è quella di vedere i primi colpi di ruspa nel giro di un paio di mesi". L’ipotesi di una destinazione sociale per la struttura fatiscente che ospitò l’ex sala parrocchiale Eden è stata recepita positivamente anche in ambito vapriese. Qui, da anni, si vagliavano soluzioni diverse per il recupero del complesso.

"Mi sembra - così Caglio - che il nostro progetto sia stato bene accolto. Naturalmente vi saranno dei momenti di condivisione". Il centro vapriese sposerà l’approccio alla patologia già messo in atto al cdd Van Gogh: "Abbiamo formato in questi in questi due anni delle professionalità importanti - ancora Caglio - e abbiamo un know how che siamo pronti a mettere ulteriormente a frutto". Fu l’imprenditore Baroncini, a inizio avventura, a proporre un sostegno economico all’impresa, che si avvarrà poi dei percorsi con superbonus. "Mi avevano colpito - disse - i numeri impressionanti relativi all’incidenza dell’autismo fra bambini e giovani". La metodologia ad oggi impiegata al centro diurno Van Gogh, realizzato nei locali dell’ex bowling sulla Padana superiore, è quella denominata Aba, ad oggi ritenuta dalla letteratura scientifica fra le più efficaci sul paziente con disturbo autistico.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro