Farmaci e gravidanza: filo diretto per mamme col Centro antiveleni dell’ospedale Niguarda

L’1% dei difetti congeniti causati da medicine, ma non vanno tolte a priori. Il servizio di consulenza per le donne incinte o che stanno allattando con gli specialisti dell’hub di riferimento nazionale per le intossicazioni

Allattamento al seno, un momento importante per il bimbo e la mamma

Allattamento al seno, un momento importante per il bimbo e la mamma

Milano - Un filo diretto , via e-mail e al telefono, dedicato alle donne che devono assumere farmaci anche se sono in gravidanza o stanno allattando, per rispondere a dubbi e paure con informazioni adeguate e rigorose dal punto di vista scientifico. Salvandole dallo tsunami d’indicazioni, spesso false, che travolgono ciascuno di noi quando s’azzarda a gettare su Google un quesito sanitario, o prestare ascolto a chat e consigli di amici, parenti, conoscenti, e persino a figure del mondo sanitario desiderose di sfoggiare “competenze“ anche quando sono in ambiti della medicina lontanissimi da quello relativo al problema. Qui invece in linea ci sono esperti tra i migliori in materia, quelli del Centro antiveleni dell’ospedale Niguarda di Milano che è il riferimento nazionale per le intossicazioni acute, e gestisce 24 ore su 24 circa mille consulenze all’anno in emergenza, il 65% da fuori Lombardia. Non è un servizio in emergenza, questo nuovo di "consulenza per farmaci e sostanze tossiche in gravidanza e allattamento" (si tratta di valutare i rischi di un’assunzione costante o programmata), ma sono sempre specialisti in farmacia e tossicologia clinica a rispondere a mamme, papà, famigliari e sanitari (come medici di base, pediatri e farmacisti). Si può chiedere un consulto via email ( farmaci.gravidanza@ospedaleniguarda.it ), e si verrà richiamati al telefono, dal lunedì al venerdì tra le 14.30 e le 19.30. Negli stessi orari si potrà telefonare per parlare con uno specialista al numero 02 66101029 .

Il tema è serio: la letteratura scientifica certifica che tra il 3 e il 5% di tutti i nati può avere un difetto congenito (alterazioni anatomiche o strutturali, ma anche metaboliche o funzionali, incluso un ritardo mentale) causato da anomalie genetiche oppure da un agente chimico, fisico o infettivo che provoca un danno permanente durante la vita pre-natale; e i farmaci determinano circa l’1% di tutti i difetti congeniti. D’altra parte , sottolinea Marcello Ferruzzi, specialista del Centro antiveleni del Niguarda, "in gravidanza e in allattamento l’uso dei farmaci non è sempre controindicato, perché alcune patologie acute e soprattutto croniche, se non adeguatamente controllate, possono compromettere un buon andamento della gestazione", oltre alla salute della donna: "Le terapie non devono essere sospese senza aver consultato uno specialista".

La valutazione dev’essere scrupolosa, aggiunge il farmacologo Francesco Scaglione, direttore del laboratorio di analisi chimico-cliniche del centro, ponendo "estrema attenzione sulla struttura chimica, sulla dose e i tempi di assunzione, la settimana di gestazione o la concentrazione nel latte, le interazioni con altre terapie e qualsiasi altro fattore clinico e di anamnesi, come patologie croniche, attività lavorativa e stile di vita. Anche l’uso e l’abuso di bevande alcoliche e sostanze stupefacenti — ricorda — possono danneggiare il feto e spesso raggiungere il neonato con l’allattamento al seno". 

 

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