Centri massaggi e riciclaggio, un arresto

Quarantenne cinese aveva organizzato un sistema di carte di credito per un giro in almeno dieci città

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di Marianna Vazzana

I carabinieri sono arrivati a lui con non poche difficoltà. Perché per non farsi trovare aveva messo in piedi una serie di scudi “a cascata“: carte di credito ricaricabili, fittiziamente intestate a cittadini cinesi irreperibili, che teneva nelle sue mani. I soldi che arrivavano da clienti di centri massaggi sparpagliati in almeno dieci città, da Massa Carrara a Pordenone, dalla provincia di Treviso a Monfalcone, venivano ricevuti direttamente dall’uomo, il “regista“. Che poi trasferiva le somme verso altre carte di credito ricaricabili, sempre intestate fittiziamente a persone cinesi irreperibili. Infine, prelevava il denaro oppure lo trasferiva all’estero. E i servizi per cui i clienti pagavano, come appurato dai militari, non erano massaggi ma prestazioni sessuali. Giovedì l’uomo, un cinese quarantenne residente a Milano, è stato arrestato con l’accusa di riciclaggio e indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dal contante. Le nove carte di credito censite finora hanno complessivamente movimentato, sia in entrata che in uscita, oltre 1.700.000 euro. Ma a casa e nell’ufficio dell’uomo ne sono state trovate altre 30, che saranno analizzate e che potrebbero far emergere un giro d’affari illecito molto più consistente. Ora il quarantenne si trova ai domiciliari, come disposto dal gip del Tribunale di Milano che ha emesso l’ordinanza di misura cautelare a suo carico.

Le indagini dei carabinieri della Sezione di polizia giudiziaria, coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, erano partite lo scorso luglio e sono tuttora in corso.

A suo carico "sussistono gravi indizi di colpevolezza con riferimento a una continuata attività di riciclaggio di denaro, proveniente anche dall’attività di prostituzione esercitata all’interno di centri massaggi cinesi ubicati in varie città italiane", spiegano gli investigatori. L’escamotage utilizzato consisteva in successivi trasferimenti di denaro finalizzati a far perdere la tracciabilità della provenienza e della destinazione finale dei soldi. Le carte ricaricabili, intestate a cittadini cinesi irreperibili, venivano poi utilizzate per prelevare denaro contante o per effettuare bonifici verso conti bancari estoni o lituani. Ma che rapporto aveva l’uomo, con i centri massaggi delle diverse città? Ufficialmente curava la pubblicità e la promozione delle attività a livello grafico, anche su piattaforme web. In certi casi, è emerso, la pubblicità era appositamente creata per piattaforme estere, in cui compariva esplicitamente l’offerta di prestazioni sessuali a pagamento.

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