Cento uova di Pasqua ai bambini dell’orfanotrofio

L’imprenditore Sergio Missiaggia ha portato aiuti a Leopoli e tornerà con alcuni profughi

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All’orfanotrofio e all’ospedale di Leopoli, per portare un carico di cento uova di Pasqua ai bambini. Insieme ai volontari dell’ambasciata ucraina, è partito Sergio Missiaggia, l’imprenditore sestese che dall’inizio della guerra si è unito ai volontari e ha già effettuato diversi viaggi per portare aiuti alle popolazioni colpite e per trasportare poi in Italia mamme e bambini tra ricongiungimenti e centri di accoglienza. "Abbiamo aspettato la conclusione del coprifuoco, passando una notte al confine polacco. Un sorriso di questi piccoli mi ha ripagato della fatica di questi giorni", ha raccontato.

Una spedizione in più tappe. "Abbiamo consegnato, due giorni fa, un bancale di generi alimentari al campo di Tesco, pieno di profughi che stanno arrivando dal Sud. Alla stazione di Pzremly abbiamo consegnato parecchie uova di cioccolato (nella foto) e peluches ai bambini appena arrivati col treno – continua Missiaggia –. Il campo di Tesco è davvero una bolgia infernale, dove arrivano persone che scappano e vogliono sistemarsi nei diversi Paesi europei. È una babele di lingue e un viavai continuo".

Come già nelle scorse settimane, una volta lasciati medicine e generi alimentari, ci sarà il ritorno a Milano con il pulmino pieno. "Viaggeremo insieme ad alcuni profughi, che ci hanno aspettato al campo vicino Pzremly, per portarli in salvo in Italia". La.La.

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