Colturano, "Censura al sindaco che non vieta le messe in pubblico del parroco"

Guala replica: poiché la legge è stata violata, l’opposizione avrebbe dovuto contattare le forze dell’ordine

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Il prete celebra la messa in pubblico, è querelle fra sindaco e opposizione. È successo a Colturano dove, nonostante l’esplicito divieto indicato nel Dpcm dell’8 marzo, il parroco ha continuato per diverso tempo a celebrare la messa permettendo la partecipazione dei fedeli. Preoccupati per l’eventuale ricaduta sulla salute pubblica, i consiglieri di opposizione della civica “Insieme per l’Unione” hanno sollecitato l’intervento del sindaco, dato il suo ruolo di responsabile della salute dei cittadini. "Non avendo ricevuto chiarimenti in merito – ha spiegato il capogruppo Mario Valesi – abbiamo preso la decisione di presentare in Consiglio comunale una mozione di censura sul comportamento del sindaco, per non avere impedito, nonostante le diverse segnalazioni inviategli, le celebrazioni della messa in pubblico. Ci auguriamo che nessuna delle persone presenti alle cerimonie religiose abbia frequentato, nelle precedenti settimane, la struttura o gli ospiti della vicina Rsa di Mombretto di Mediglia, dove si è verificato un pericoloso focolaio di Coronavirus, creando così un potenziale rischio di contagio dovuto al raggruppamento di diverse persone in un luogo chiuso".

"Una sintesi indegna dei fatti", ha replicato il sindaco Giulio Guala. "Come rappresentante dell’intera comunità esigo cautela e rispetto; non è etico lasciare intravvedere un vago senso di sospetto verso coloro che potrebbero aver contribuito, per incuria, o colpevole negligenza, alla diffusione del contagio. Vista la violazione della legge, l’opposizione avrebbe dovuto contattare le forze dell’ordine". Sull’accaduto il parroco don Andrea Coldani ha espresso stupore per l’attenzione suscitata, ribadendo il proprio diritto a celebrare messa, pur cercando di fare rispettare il divieto di assembramento.

Valeria Giacomello

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