Cassina de' Pecchi, stop al trituratore: mille firme

Petizione contro l’impianto in arrivo a Cernusco

In azione il comitato contro l’impianto trituratore

In azione il comitato contro l’impianto trituratore

Cassina de' Pecchi (Milano) - Mille firme contro il trituratore a Cernusco e nuovo appello di Legambiente per la causa: partecipate in massa. Va forte la petizione anti-impianto sulla piattaforma change.org lanciata dal Coordinamento sovracomunale promosso dai cittadini di cui fa parte Tommaso Chiarella, ex assessore all’ambiente di Cassina. E’ una delle forze in campo contro il braccio metallico che dovrebbe sorgere in zona Fornace a Cernusco, al confine con i vicini. Non solo Cassina, ma anche Bussero. L’appello via Web è stato lanciato pochi giorni fa, ma di minuto in minuto raccoglie adesioni. La battaglia non si ferma neppure nel weekend di Ferragosto. Segno del timore che le comunità covano per l’arrivo della linea che dovrebbe trattare scarti di cantiere, riciclandoli. Una macchina che piace anche agli ambientalisti in genere, ma non stavolta per via della posizione. Troppo vicina alle case e a Cassina persino a un asilo. Da qui, il fiorire di iniziative di resistenza, che vedono in campo pure le amministrazioni comunali, unite nel Comitato Salute e Territorio (ne fanno parte alcuni esponenti del Naviglio, ma il Comune non ha ancora aderito). A Cassina c’è già un trituratore autorizzato da Città Metropolitana, nell’ex area Nokia, «ma è un impianto temporaneo e per questo accettabile», spiega Chiarella.

«Abbiamo chiesto un incontro al sindaco di Cernusco Ermanno Zacchetti perché si schieri al nostro fianco - annuncia Giuseppe Moretti, responsabile di Legambiente Martesana -. Confidiamo nella lungimiranza della Demid, l’azienda che dovrebbe aprirlo, è un importante operatore del territorio che vanta una storia lunga 40 anni, ci auguriamo che desista dal realizzarlo in un punto che creerebbe gravi disagi alla popolazione per l’impatto sulla viabilità, per il rumore e le polveri sottili provocati dall’andirivieni di camion».

TUTTI i contrari sottolineano che non c’è nessun preconcetto contro la struttura, «ma solo la necessità che non si trasformi in un problema per le nostre comunità», chiariscono da settimane i primi cittadini Elisa Balconi (Cassina) e Curzio Rusnati (Bussero). «Siamo sempre stati favorevoli a questo tipo di linee, rispondono all’idea di economia circolare che sosteniamo, ma devono sorgere lontano da abitazioni e servizi», ribadisce Legambiente. La linea movimenterebbe 450 tonnellate di materiale al giorno, 900mila l’anno, in viaggio quotidianamente su 30 camion e una quindicina di furgoncini. «Firmate on-line». E’ l’appello di Moretti ai residenti dei tre comuni. Per fare pressing su Palazzo Isimbardi, che deciderà presto, servono grandi numeri.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro