Ragazzini sfigurati come Joker, la pediatra: "Attenzione ai social"

La Società italiana di pediatria: gli adolescenti a rischio noia vanno educati rispetto alla tentazione di imitare comportamenti pericolosi

Il Joker del film di Todd Phillips

Il Joker del film di Todd Phillips

Cernusco sul Naviglio (Milano), 13 gennaio 2021 - «Adolescenti a rischio per sentirsi grandi o per noia. Bisogna educare a un uso corretto dei social". Elena Bozzola, segretaria della Società italiana di pediatria, decifra i segnali in arrivo dalla vicenda dei fidanzatini di Cassina che si sono deturpati a vicenda il volto con un taglierino. La 14enne protagonista dell’episodio sarà ascoltata dai carabinieri quando starà meglio: è ancora ricoverata a Niguarda. Lui, invece, 17 anni, è stato denunciato per sfregio, nuovo reato previsto dal Codice rosso.

Inquirenti ed educatori, però, sono concordi nell’affermare che più che del Codice penale, i due ragazzi abbiano bisogno d’aiuto. «L’utilizzo dei media device è aumentato in maniera significativa tra i giovanissimi: oltre l’85 per cento dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni adopera regolarmente uno smartphone e più del 72 per cento accede a Internet con il cellulare. È importante avere un dialogo costante ed educare i figli all’uso di questi strumenti perché la Rete può esporre alla tentazione di assumere atteggiamenti pericolosi. Come nel caso della coppia che ha tentato di emulare il personaggio di Joker".

Il folle “gioco“ che mette alla prova la soglia del dolore nei Paesi anglosassoni è conosciuto come “Glasgow smile“ perché i tagli in faccia vengono utilizzati nella città scozzese come strumento di tortura negli scontri tra bande di strada. Ma si parla anche di “Chelsea smile“ riferendosi alle ferite – a colpi di taglierino – che gli hooligans infliggono ai rivali.

«Spesso si tratta di “challange“ ovvero di sfide tra i ragazzi che vengono amplificate dal web in modo da aumentarne la visibilità e di conseguenza la possibilità di emulazione da parte dei coetanei – sottolinea Bozzola – Infatti, attraverso queste gare è possibile invitare altri amici a unirsi alle competizioni. Il tutto viene poi aggravato dalla ricerca di piacere agli altri, cioè di ricevere approvazione grazie ai like che i giovani si concedono spesso inconsapevolmente, ignari delle minacce reali".

Del rapporto fra i due ragazzini al centro della vicenda e anche su quanto gli effetti del lockdown abbiano inciso sull’accaduto farà luce la Procura dei minorenni di Milano. Nelle prossime ore saranno gli inquirenti a chiarire i contorni del tragico patto stretto con il compagno.  

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