Caso Uva, poliziotti donano fondi del processo a collega invalido

Gli agenti imputati in Corte d'appello hanno deciso di devolvere in beneficenza il denaro raccolto per sosteneere le loro spese

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Varese, 17 maggio 2018 - I poliziotti imputati in Corte d'appello a Milano per la morte di Giuseppe Uva, avvenuta a Varese nel giugno 2008, hanno deciso di devolvere il denaro raccolto dai colleghi per sostenere le loro spese processuali in beneficenza. Destinatario del fondo, la cui cifra non è stata resa nota, un collega rimasto in sedia a rotelle, per l'acquisto di un costoso macchinario.

A darne notizia, tramite una nota a nome di tutti i colleghi, è l'assistente capo Gioacchino Rubino.  "Nel marzo 2014 ci siamo commossi nell'apprendere che i colleghi della Questura di Varese, spontaneamente, avevano posizionato delle cassette di cartone per raccogliere fondi per aiutarci a sostenere le spese legali del noto 'caso Uvà - ha scritto  Rubino - ringraziamo di cuore tutti i colleghi che in questi anni hanno espresso vicinanza e solidarietà a noi e alle nostre famiglie, continuando tutt'oggi a starci vicino, anche se la lunga strada che siamo chiamati a percorrere ci ha fatti adesso approdare nelle aule di Giustizia milanesi". "Ritenendo la causa di Simone più importante della nostra", Rubino ha spiegato che i soldi raccolti saranno donati a Simone Casti, "un collega rimasto paralizzato a seguito di un incidente e che da otto anni, a causa delle sue condizioni di salute e complicazioni sopraggiunte, necessita di un apparecchio denominato 'Re Wolk' per rimettersi in piedi".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro