Caso Rsa, la protesta: "Stop alle porte chiuse. Vogliamo vedere i nostri anziani"

Organizzazione via social delle famiglie degli ospiti: "Sono persone fragili, dobbiamo lottare per i loro diritti e la dignità"

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Milano, 27 maggio 2020 - I parenti degli anziani ospitati nella Rsa Famagosta di via Di Rudinì stanno organizzando una manifestazione "per onorare tutti i nostri cari che sono morti e per chiedere di poter vedere i nostri genitori e nonni che sono lì dentro senza un nostro conforto da mesi, per far sentire loro la nostra voce e la nostra presenza anche attraverso un vetro", spiega Mila Verde, coordinatrice del gruppo spontaneo Familiari Rsa Famagosta.

L’annuncio del sit in è comparso sulla pagina Facebook del gruppo, "ora stiamo raccogliendo le adesioni - spiega al Giorno - e dopo decideremo la data". La donna ha seguito venerdì scorso la manifestazione svoltasi fuori dal Pio Albergo Trivulzio, promossa dal Comitato verità e giustizia per le vittime del Trivulzio, "non ho potuto partecipare fisicamente ma c’ero con il cuore". Presenti, tanti parenti di anziani ospitati in diverse Rsa milanesi. "Siamo tutti uniti in questo momento difficile. Tanti di noi hanno perso i loro cari, altri sono angosciati perché non li vedono da mesi. Non dimentichiamo che i nostri anziani sono fragili, dobbiamo lottare per i loro diritti, la loro dignità e libertà decisionale".

Fuori dal Trivulzio era stato appeso un lenzuolo riempito di nomi, per mostrare che dietro i numeri, dietro i conteggi di vittime e contagi, ci sono persone. Storie strazianti di chi ha perso un familiare senza poterlo neppure salutare. L’idea è dar vita a un’iniziativa simile anche a Famagosta. "Come davanti al Pat - continua Verde - anche noi esigeremo l’accertamento delle responsabilità: ci sono stati morti e tantissimi contagi anche da noi. In più faremo richieste, a partire dalla possibilità di effettuare visite protette nella Rsa Famagosta. Non solo: chiediamo che non avvengano nuovi accessi di ospiti in questo momento delicato".

La madre della donna, di 73 anni, è tra gli ospiti della struttura ed è risultata positiva al Covid. Mila Verde aveva raccontato la sua storia su queste pagine all’inizio di aprile: "Mia madre è rimasta in camera una settimana con una persona affetta dal virus (e poi deceduta nella Rsa). Ha effettuato il tampone all’ospedale San Paolo, è risultata positiva ed è stata poi rimandata nella casa di riposo perché è ritenuta non grave. Ora sta meglio, ha effettuato il tampone il 14 maggio, negativo, ma al secondo controllo è risultata ancora positiva. Fortunatamente si è ripresa, mi telefona: mi dice che è stanca, che non vuole più stare lì, desidera che la vada a trovare. Vorrei farlo e, come me, tanti altri: i nostri anziani scampati al Covid hanno bisogno del calore dei familiari".

 

 

 

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