Camici, i pm: Fontana sapeva dei soldi in Svizzera dal '97. Il legale: non li gestiva

La difesa del governatore: non ha mai operato nemmeno per un euro

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano -  Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana avrebbe saputo del denaro in Svizzera fin dal 1997 quando venne aperto dalla madre il primo conto su cui sono confluiti circa 3 milioni di euro. Ne sono convinti i sostituti Paolo Filippini, Luigi Furno e Carlo Scalas e l'aggiunto Maurizio Romanelli, che indagano sul nuovo aspetto del 'caso Camici' e sul patrimonio all'estero del governatore. 

A stretto giro la puntualizzazione del governatore, attraverso i suoi legali: Fontana "continua a dire, in modo ormai prostrato, che su quel conto non ha mai operato nemmeno per un euro, prima del 2015, ha sempre saputo che quel conto c'era, lo sapeva fin dagli anni '70, perché i genitori, come avveniva in tante famiglie benestanti, gli avevano detto che avevano messo i loro risparmi all'estero e solo alla morte della mamma ha saputo della cifra che gli era stata lasciata in eredità" ha spiegato l'avvocato Jacopo Pensa, a proposito dell'indagine sui soldi in Svizzera. "Tutto viene riportato come sotto l'ombra del sospetto - è la constatazione di Pensa - che sembra già diventato una condanna". 

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