Furbetti delle case popolari, ora gli incivili rischiano la casa

Scattano le prime segnalazioni previste dalle nuove regole: sotto la lente gli inquilini di Aler e Mm

Case popolari Aler

Case popolari Aler

Milano 19 novembre 2019 - Giro di vite sui furbetti delle case popolari che usano gli spazi comuni come fossero un appendice dell’alloggio riempiendo pianerottoli e aree aperte con scarpiere, tavoli, masserizie, biciclette e che, in generale, non rispettano le regole.

«Abbiamo inviato a MM (che gestisce gli stabili di proprietà del Comune, ndr) le prime segnalazioni per poter procedere con le verifiche e poi con eventuali diffide, esigendo il rispetto del decoro degli stabili e il regolamento sull’utilizzo delle parti comuni.  Con la nuova normativa regionale si può arrivare più facilmente alla decadenza del contratto d’affitto in caso di inottemperanza», spiega Fabio Galesi, assessore alla Sicurezza e Casa del Municipio 8. Si riferisce alle modifiche che hanno interessato la legge regionale 16/2016 e il regolamento regionale 4 agosto 2017 n. 4.  In questo caso specifico, nel regolamento si legge all’articolo 25 comma h che «la decadenza dall’assegnazione è disposta dal Comune o dall’Aler, previo esperimento del contraddittorio, nei confronti del nucleo familiare assegnatario che abbia contravvenuto, di norma tre volte, alle disposizioni del regolamento dell’ente gestore concernenti l’uso dell’alloggio».

Tradotto, dopo tre «richiami» ufficiali si rischia di perdere la casa popolare. «Come Municipio 8 – sottolinea Galesi – abbiamo mandato le prime segnalazioni a MM, chiedendo verifiche su una ventina di famiglie in due caseggiati di via Pascarella a Quarto Oggiaro. Il problema esiste da anni: c’è chi utilizza impropriamente gli spazi comuni riempiendoli di oggetti personali oppure collocando i condizionatori a vista sulla facciata, esposti pericolosamente verso l’esterno. Se verrà constatata la situazione irregolare, partiranno le diffide. La regola esisteva anche prima ma era meno ferrea: ora si specifica che di norma ci sono tre possibilità per dimostrare di rigare dritto, poi potrebbe scattare la decadenza dell’assegnazione e, in quel caso, l’alloggio tornerebbe in possesso del Comune o dell’Aler per accogliere nuovi inquilini in lista». Nel «manuale d’uso degli alloggi» è specificato che è vietato «depositare nelle parti comuni biciclette motocicli, autoveicoli, utensili, attrezzi e comunque materiali ingombranti di qualsiasi tipo, anche per breve tempo».

Due anni e mezzo fa c’era stato un primo tentativo per promuovere il decoro, inviando lettere negli stabili delle vie Amoretti e Capuana, sempre a Quarto Oggiaro, per sollecitare il rispetto delle norme: allinearsi sui colori delle tende e non installare senza autorizzazione antenne tv o satellitari, apparecchi di condizionamento e altro. Ma l’obiettivo non è ancora stato raggiunto.

 

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