Case di comunità a Milano, altre 8 in città per fine anno

C’è una data per 21 delle 24 strutture territoriali previste a Milano. La Regione assicura che saranno realizzate anche le altre tre

L'assessore al Welfare Letizia Moratti

L'assessore al Welfare Letizia Moratti

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Erano 24 nell’elenco definitivo approvato dalla Regione a marzo, e 24 saranno alla fine, assicura la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione, le Case di comunità nella città di Milano. Spina dorsale della nuova sanità territoriale concepita dalla combinazione tra il Pnrr e l’ultima riforma regionale come terapia d’urto per il tallone d’Achille dell’“eccellenza” lombarda, che in città si completerà con otto piccoli Ospedali di comunità per malati non acuti e 14 Cot, Centrali operative territoriali chiamate ad armonizzare la relazione difficile tra ricovero e cure domiciliari.

Ma al momento c’è una data d’apertura entro il 2024 solo per 21 delle Case (Cdc) e per sei degli Ospedali (Odc) di Milano: è quanto emerge dal cronoprogramma diffuso ieri al Pirellone su richiesta della consigliera civica Elisabetta Strada. Entro la fine dell’anno, altre otto Cdc dovrebbero aggiungersi alle due già inaugurate a dicembre scorso in via Rugabella (sotto la giurisdizione dell’Asst Nord Milano) e a febbraio a Villa Marelli (viale Zara 81), a gestione Niguarda: nei prossimi sei mesi toccherà al complesso intorno a piazzale Loreto tra le strutture di via Doria 52, via Ricordi 1, via Pecchio 19 e via Canzio 18, anche oggi di competenza dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco; alla Cdc prevista tra via dei Cinquecento e un immobile messo a disposizione dal Comune in via Polesine 3, al Corvetto; alla sola Casa in viale Jenner 44, negli spazi dell’ex ospedale degli Infettivi Bassi che dovrebbe in futuro diventare anche Odc; agli attuali poliambulatori dell’Asst Nord Milano di via Don Orione 2, via Stromboli 19 e via Farini 9, che saranno trasformati in Cdc; al consultorio di via Monreale 13, San Siro, dove l’Asst Santi Paolo e Carlo ha assicurato torneranno però anche tutti i servizi trasferiti all’ospedale San Carlo durante i lavori; e alla sola Cdc di via Valsesia, dove un Ospedale di comunità dovrebbe aprire però nel 2024. Sono previsti tra due anni anche gli altri 5 Odc, abbinati ad altrettante Cdc.

L’anno prossimo toccherà alle Case di comunità di via Aldini 72/74, via Ippocrate 45 (cui si aggiungerà l’Ospedale l’anno dopo) e via Gola 22; nel 2024 alle Cdc allestite nell’ex mercato di Gorla, in via Betti 77, in piazzale Accursio 7, in via Moncalieri 15, in viale Piceno 60, in via Sassi 4, in via Ghini 1 e in via della Ferrera 14, le ultime 4 con annesso Odc. Restano fuori dal cronoprogramma le tre Case di comunità previste presso il Golgi Redaelli in via Caterina da Forlì e da costruire ex novo in due aree messe a disposizione da Palazzo Marino all’angolo tra via Salomone e via Bonfadini e in un parcheggio in via dei Missaglia, che ha potuto sostituire in corsa un altro parcheggio precedentemente battezzato in via De Andrè con annessa rivolta dei residenti proprio perché la location non era più sottoposta alla deadline del Pnrr.

Nel piano operativo regionale licenziato dalla Regione il 23 maggio, infatti, sono inseriti 199 Case di comunità, 66 Ospedali di comunità e 101 Centrali operative territoriali da realizzare in Lombardia, a fronte delle 216 Cdc, dei 71 Odc e delle 104 Cot promessi entro il 2024 e cristallizzati nell’elenco di marzo, dopo un lungo confronto con "i rappresentanti dei territori interessati", ha ricordato ieri in aula Moratti, e in città segnatamente col Comune di Milano che aveva messo a disposizione 12 spazi da aggiungere a quelli già di proprietà del servizio sanitario regionale. Ieri, con un’altra interrogazione al Pirellone, il consigliere dem Gianni Girelli ha chiesto conto della "revisione" dell’elenco, che "blocca la realizzazione di 17 Case, 5 Ospedali e 3 centrali", ricordando che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha messo a disposizione due miliardi di euro per tutta Italia "con l’obiettivo di attivare le prime 1.430 Case di comunità entro il 30 giugno 2026".

L’assessore Moratti, in aula, ha risposto che le strutture inserite nel piano operativo, che il Pnrr finanzia con circa 445,9 milioni di euro (di cui 277,2 per le Case, 151,2 per gli Ospedali di comunità e circa 17,5 milioni per le Cot) e la Regione integra con altri 207,3 milioni di euro, prevede già più strutture di quante non ne chieda il Governo, che aveva preventivato per la Lombardia 187 Case e 60 Ospedali di comunità. Ma Moratti ha anche garantito che in Lombardia saranno realizzati "interamente con risorse regionali" presidi "ulteriori" rispetto ai target, in particolare 29 Cdc, 11 Odc e 3 Cot in più: dunque non solo quelli già inseriti nel piano di maggio, ma anche quelli “stralciati” rispetto all’elenco di terreni e immobili di marzo, incluse le tre Cdc e i due Odc milanesi che non compaiono nel cronoprogramma.

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