Milano, la giunta apre il bando per le cascine nel Parco Lambro usate da Ceas e Exodus

Le convenzioni firmate nel 1992 scadono e il Comune avvia la gara per l’assegnazione dei beni demaniali, rivolta a soggetti ed enti senza scopo di lucro

La cascina della fondazione Exodus di don Mazzi al parco Lambro

La cascina della fondazione Exodus di don Mazzi al parco Lambro

Milano - La Giunta di Palazzo Marino ha definito le linee guida per il bando di concessione di Cascina Molino Torrette e Cassinetta San Gregorio, nel Parco Lambro, utilizzate dalla Fondazione Exodus e dal Centro Ambrosiano di Solidarietà Onlus. Le convenzioni firmate nel 1992 giungono quest’anno a scadenza contrattuale e l’Amministrazione avvia la gara ad evidenza pubblica per l’assegnazione dei beni demaniali, rivolta a soggetti ed enti senza scopo di lucro. 

Entrambe le proprietà comunali in viale Marotta verranno aggiudicate per 18 anni “per attività e servizi socio-assistenziali di interesse pubblico generale” ad un canone abbattuto del 70%. I 2.362 metri quadri di Cascina Molino Torrette, che ospitano la prima comunità residenziale terapeutica per tossicodipendenti di Exodus, vengono proposti ad un canone annuo a base d’asta di 21.260 euro. I 2.302 metri quadri di Cassinetta San Gregorio, dove il Ceas accoglie adulti con problemi di salute mentale, mamme sole con figli, ex tossicodipendenti e famiglie rom in difficoltà, sono messi a bando ad un canone minimo di 20.721 euro l’anno. 

“La collocazione di tali servizi all’interno del Parco Lambro assume una connotazione quasi simbolica”, si legge nelle linee guida: “La vocazione socio-rieducativa di tali strutture, rivolta a quel target di utenti, è quindi da ritenersi prioritaria per consolidare la forza attrattiva di tale localizzazione nella realizzazione di progetti di vita, che coinvolgono persone particolarmente fragili in situazioni di grave disagio.

Il contesto naturale, un po’ discosto dal territorio urbano, aiuta ad allontanare da abituali frequentazioni, a ritrovare senso di benessere, sicurezza, una propria consapevolezza e a ragionare del futuro. L’importanza del mantenimento di tali funzioni in futuro è motivata anche dal fatto di rappresentare una grande risorsa, spesso unica sul territorio, cui i servizi territoriali possano rivolgersi, trovando soluzione in interventi fortemente integrati”.

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