Milano, sgombero nella ex Cascina Corba. I residenti: "Ora nuove attività"

Il sito del Comune in passato ospitava un ristorante. Allontanati sei occupanti abusivi. I cittadini temono nuove intrusioni e chiedono di ridare vita al luogo con un bando

La Cascina Corba

La Cascina Corba

Milano - Sull’insegna si legge “Cascina Corba“. Quella del ristorante, chiuso da tempo, creato all’interno di una delle ultime testimonianze della Milano rurale tra via dei Gigli e via Cascina Corba, a Primaticcio, a ridosso del villaggio dei fiori. Ora che il luogo di proprietà del Comune è dismesso diventa meta di occupazioni, segnalate dai residenti. La polizia è intervenuta venerdì alle 10 e ha sgomberato gli ultimi intrusi: il lucchetto era divelto e dentro c’erano quattro egiziani, uno di 22 anni, due di 21 e il quarto di 19, oltre a due marocchini di 49 e 44 anni.

Tutti sono stati accompagnati in Questura e indagati per occupazione abusiva e furto di energia elettrica perché si erano attaccati illecitamente alla rete. "Ma per quanto tempo staremo tranquilli?", domandano gli abitanti della zona, che vorrebbero vedere la ex cascina di nuovo viva, con una nuova attività. Gina Tacconi , di 85 anni, ricorda il luogo come un pezzo della sua infanzia. "Io sono nata in questo quartiere. Mio papà era a servizio nella vicina cascina Arzaga", di origini antiche, forse quattrocentesche, il punto di riferimento per tutto il Contado di Porta Vercellina, che venne abbattuta a metà degli anni Sessanta scatenando proteste.

"Qui, a Cascina Corba, si occupava dei cavalli. Ora mi piacerebbe che il luogo diventasse un centro ricreativo per le persone del quartiere, in particolare per gli anziani". Una proposta condivisa anche da altri residenti, che chiedono di non lasciare il luogo incustodito. "I cittadini hanno manifestato un senso di insicurezza, anche perché alcuni hanno subito furti nelle auto. Come gruppo Lega abbiamo organizzato una riunione e poi chiesto un intervento al commissariato", sottolinea Sharon Troccolo, consigliera di Municipio 6. L’assessore all’Urbanistica Fabrizio Delfini sottolinea che "il sito sarà messo a bando dal Comune per una nuova gestione". Le tempistiche però sono ancora sconosciute.

 

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