Milano, blitz di CasaPound in Consiglio comunale: otto indagati

Cinque sono militanti di estrema destra e tre attivisti antifascisti coinvolti nei disordini a Palazzo Marino

Gli scontri davanti a Palazzo Marino

Gli scontri davanti a Palazzo Marino

Milano, 19 lmarzo  2018 - Si sono concluse le indagini preliminari nei confronti di otto persone - 5 appartenenti all'estrema destra e 3 ai movimenti antifascisti milanesi - coinvolte nei disordini avvenuti il 29 giugno 2017 davanti a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, in seguito al blitz di militanti di CasaPound in Consiglio comunale.

Uno dei colpiti dall'avviso di garanzia è Riccardo Germani, 55 anni, dirigente sindacale della Usb, medicato la sera stessa inPpronto soccorso perché preso a pugni e calci in faccia e dimesso con 5 giorni di prognosi. Il 29 giugno la rete 'Nessuna persona è illegale' aveva organizzato una manifestazione regolarmente autorizzata davanti a Palazzo Marino per rivendicare il diritto al domicilio e alla residenza dei migranti e dei senza fissa dimora nel Comune di Milano, e una delegazione era stata ascoltata in Consiglio comunale. In contemporanea un gruppo di militanti di Casa Pound aveva inscenato un blitz non autorizzato all'interno del Consiglio comunale e, venuto in contatto con i manifestanti antifascisti, aveva aggredito diverse persone della delegazione all'interno di Palazzo Marino. In particolare, si legge nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari condotte pm Enrico Pavone del tribunale di Milano, due indagati di estrema destra di 26 e 32 anni hanno aggredito "con calci e pugni" un attivista di circa 70 anni della rete 'Nessuna persona è illegale', colpendo in volto sia l'anziano che un sodale giunto a difesa del ferito, poi medicato in ospedale e dimesso con una prognosi di sette giorni. Gli altri tre indagati di estrema destra hanno 19, 21 e 22 anni. Germani e un 24enne sono invece indagati "per aver portato in una riunione pubblica un bastone, strumento non considerato espressamente come arma", si legge nell'avviso di conclusione delle indagini, e un 25enne "perchè gettava un bastone", nonostante la lesione personale "non giungeva a compimento perchè l'oggetto non colpiva alcun bersaglio".

"Il pubblico ministero ha operato un capolavoro di revisionismo sottoponendo ad indagini preliminari 5 neofascisti e 3 compagni mettendo sullo stesso piano aggrediti e aggressori - denuncia il sindacato di base Usb in un comunicato - il pm dovrebbe indagare su quali protezioni abbiano potuto garantire al gruppo di CasaPound di entrare indisturbato in Consiglio Comunale senza alcuna autorizzazione, sul perché gli sia stato permesso di entrare in contatto con la delegazione antirazzista presente all'interno di Palazzo Marino, e successivamente con i solidali che erano in piazza per una manifestazione regolarmente autorizzata".

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