Casa, crescita record da Salomone a Quarto

di Andrea Gianni

Crescono le quotazioni in zona Salomone-Bonfadini, dove il costo medio di una casa è passato da 2725 euro del primo semestre 2021 a tremila euro nel secondo semestre, con una crescita del 10,1%. Seguono Accursio, arrivata a quota 3550 euro al metro quadro, Musocco–Villapizzone e Bruzzano-Affori. Ai primi posti, invece, per prezzi più elevati Spiga-Montenapoleone con 12.950 euro al mq al secondo semestre 2021, poi Vittorio Emanuele-San Babila con 12.450, Diaz-Duomo-Scala con 11.950, Parco Castello con 11.000, Brera con 10.725, Cairoli-Cordusio con 10.550. Un quadro emerso dalla “Rilevazione dei prezzi degli Immobili della Città Metropolitana di Milano” realizzata attraverso una commissione composta dalle principali associazioni di categoria e ordini professionali del settore. In media valgono 5.898 euro al metro quadro gli immobili nuovi a Milano al secondo semestre 2021 e crescono di 1,1% rispetto a 5.836 euro al mq, valore del primo semestre. Era di 5.210 il dato pre Covid a fine 2019, con una crescita del 13,2% del prezzo medio degli immobili nuovi milanesi in due anni.

In particolare, a fine 2021, in centro i prezzi medi sono di 10.367 euro al mq, nel settore nord di 4.548 euro al mq, nel settore est di 4.932 euro al mq, nel settore sud di 4.283 euro al mq, nel settore ovest di 5.361 euro al mq. Le zone che crescono di più in sei mesi sono quindi Salomone-Bonfadini, Accursio con 3.550 rispetto a 3.250, + 9,2%, Musocco-Villapizzone con 3.400 rispetto a 3.125, +8,8%, Pellegrino Rossi-Affori- Bruzzano, con 3.450 rispetto a 3.200, + 7,8%, Quarto Oggiaro con 3.050 rispetto a 2.850, +7,0%, Fulvio Testi-Cà Granda con 3.500 rispetto a 3.275, +6,9%, Baggio-Quinto Romano con 2.900 rispetto a 2.725, + 6,4%, Gen. Govone–Cenisio con 4.800 rispetto a 4.525, + 6,1%, Padova–Palmanova con 3.100 rispetto a 2.925, + 6,0%. "Da inizio anno, rispetto al quadro di fine 2021 delineato dalle precedenti rilevazioni – spiega Beatrice Zanolini, consigliere della Camera di commercio – stiamo verificando un rallentamento del numero delle trattative insieme ad una emergente incertezza, spesso legata alla finanziabilità delle operazioni, conseguenza della difficile situazione internazionale e alla lievitazione di costi. Inoltre, la guerra in atto ha già impattato con la perdita di clienti, russi ed ucraini, che hanno un peso significativo".

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