Casa Crescenzago protesta "Stop alla vendita della sede"

Domani pomeriggio assemblea popolare delle associazioni: il Comune ci ascolti

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Prima, alle 18, un presidio sul ponte Madonna della Liberazione. Poi, alle 18.30, l’appuntamento è al giardino tra via Amalfi e piazza Costantino. Domani Casa Crescenzago organizza "un’assemblea popolare permanente" per segnalare al Comune, ancora una volta, alcuni problemi presenti sul territorio. In primis, Casa Crescenzago chiede di "bloccare la vendita dell’edificio storico dell’ex Comune autonomo di Crescenzago, vincolato dalla Soprintendenza come bene architettonico e sede di diverse associazioni: Anpi, Legambiente e Banda Musicale di Crescenzago". Stop alla cessione, ma in che modo? "Facendo attuare la delibera 342015 del Consiglio comunale, che stabilisce la sua restituzione al Demanio in quanto sede sociale e culturale delle associazioni", suggerisce Casa Crescenzago, che subito dopo solleva un’altra questione: "Bisogna bloccare la costruzione del palazzone in via MeucciAdriano 1, sotto vincolo paesaggistico e a tutela del centro storico di Crescenzago e del Naviglio Martesana. Il Comune acquisisca l’area destinata a piazza nel verde".

Il capogruppo di FI Alessandro De Chirico, intanto, scende in campo a favore dei residenti del quartiere: "La situazione della Casa di Crescenzago la conosciamo da anni e siamo andati anche a fare un sopralluogo, su mia richiesta, dopo aver avuto dalle associazioni lì ospitate il grido di allarme che l’amministrazione comunale di centrosinistra non ha saputo raccogliere, con la scusa che l’immobile era nel Fondo Milano 1. Se ne sono sempre lavati le mani. Bastava la volontà politica per rimuovere quella palazzina dal fondo e inserirne un’altra".

L’azzurro, subito dopo, aggiunge: "Ho presentato un ordine del giorno collegato al bilancio preventivo 2022 per chiedere che, visto che la vendita dell’immobile sembra ormai certa, il Comune si impegni a trovare un’altra sede vicino alla Casa Crescenzago per collocare le associazioni. Sarebbe il minimo, considerando il lavoro meritorio che queste ultime fanno per il territorio e per la città. Non dimentichiamo la storia della Banda di Crescenzago".

M.Min.

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