Cartello con insulti all'ad di Uber e all'assessore Maran

Lo striscione è apparso in mattinata a Milano. Bussolati: attacchi che non possono essere tollerati

Il cartello contro Benedetta Arese e l'assessore Maran

Il cartello contro Benedetta Arese e l'assessore Maran

Milano, 11 febbraio 2015 - Uno striscione è apparso questa mattina nei pressi dell'abitazione milanese di Benedetta Arese Lucini, general manager Italia di Uber,  con insulti rivoti a lei e all'assessore Maran. Dura la presa di posizione del Pd cittadino: "Si tratta di attacchi che non possono essere tollerati, e di provocazioni che non devono cadere nel nulla - commenta Pietro Bussolati, segretario Partito Democratico Area Metropolitana di Milano -  Spero che le indagini in corso portino in fretta all'individuazione dei responsabili che dovranno essere colpiti e puniti con fermezza. Attendo anche che le associazioni di categoria dei tassisti milanesi si uniscano da subito al Partito Democratico per esprimere solidarietà nei confronti della Lucini e di Maran, nella certezza che atti del genere non si debbano più ripetere e che il dibattito su temi di grande importanza come quelli del trasporto pubblico si svolgano in un clima di correttezza e confronto e non in una giungla".

"A nome del gruppo consiliare del Partito Democratico esprimo la nostra indignazione per le ingiurie sessiste, volgari e violente rivolte e a Benedetta Arese e a Pierfrancesco Maran. Il confronto e la dialettica possono essere anche aspri ma non devono mai travalicare i limiti della civiltà e del rispetto" ha aggiunto il capogruppo del Pd Lamberto Bertolé. 

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