Carroponte e SpazioMil: più oneri che onori

Il Comune cerca un gestore unico con esperienza nell’organizzazione di concerti che però dovrà anche sistemare tetto e luci

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di Laura Lana

Un gestore unico per Carroponte e SpazioMil, che sborsi oltre 350mila euro ed esegua al posto del Comune i lavori di riqualificazione del polo museale di via Granelli, chiuso ormai da tempo e senza più Archivio Sacchi. È stato pubblicato il bando che mette in concessione i due poli di cultura e spettacolo, che si trovano in un’area verde di 38.250 metri quadri. Un atto di indirizzo low profile, che punta essenzialmente al rialzo del canone e non sulla progettazione artistica. Concessione di appena 5 anni, la base d’asta annuale parte da 362.480 euro (esclusa Iva): 143mila per Carroponte, arena estiva da quasi 10mila spettatori (l’attuale gestore Hub Music Factory paga 165mila euro annui), e ben 219.480 euro per il contenitore polivalente SpazioMil. "La finalità è selezionare un concessionario qualificato - si legge nel capitolato -. L’operatore deve avere maturato esperienze e competenze dimostrabili attraverso la gestione di strutture similari o di eventi importanti per quantità e numero di spettatori". Nello specifico si cerca una società che, negli ultimi 7 anni, abbia organizzato o gestito eventi e concerti di almeno 3mila spettatori a data. E che garantisca la realizzazione di almeno 40 eventi annui al Carroponte, 80 al Mil, meno di 7 manifestazioni al mese in oltre 3mila metri quadri.

Il futuro gestore dovrà anche eseguire una serie di opere essenziali per un edificio che, fin dall’inaugurazione, ha presentato problemi strutturali. Ben 220mila euro sono stimati per la manutenzione del tetto, con lavori per "bloccare" le infiltrazioni, e altri 70mila per la sostituzione di tutti i punti luce, anche nell’ex ristorante. L’onere sarà stornato dal canone di affitto per un massimo di 150mila euro: una eventuale eccedenza dovrà essere sostenuta dal privato. Che si ritrova anche senza il vero gioiello del Mil: l’amministrazione ha deciso infatti di prorogare all’Adi Museum il prestito dell’Archivio contenente documenti e opere del sestese Giovannino Sacchi, principe dei modellisti del Novecento. Sesto avrebbe già dovuto ricevere in cambio alcuni eventi durante il Salone del Mobile o la Design Week, ma nessuna manifestazione è stata organizzata sul territorio.

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