Laureato e residente nelle vicinanze, ecco l’autore delle offese al disabile / VIDEO

Filmato a Carugate. Scatta la denuncia per diffamazione

L'affissione del cartello in un'immagine delle telecamere

L'affissione del cartello in un'immagine delle telecamere

Milano, 27 agosto 2017 - È addirittura lauerato, a dispetto di quell’evidentissimo strafalcione ortografico magari messo lì ad arte per far pensare a uno straniero con scarsa confidenza con l’italiano: «handiccappato» scritto con due «c». Evidentemente, però, il livello di scolarizzazione non fa sempre rima con “civiltà”, se è vero che è l’autore dell’ignobile cartello comparso sabato scorso nel parcheggio del centro commerciale Carosello di Carugate.

Di lui non si conoscono nome e cognome – gli investigatori vogliono comunque tutelarne la privacy in quanto incensurato – ma sappiamo, come anticipato ieri, che è stato identificato dagli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura di Milano e denunciato alla Procura di Monza per diffamazione aggravata. Incastrato dai filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza del posteggio sotterraneo e dall’incrocio con i dati dell’automobilista multato dalla polizia locale di Carugate per aver lasciato la macchina nel posto riservato ai disabili. È lui, bermuda neri e maglietta gialla, ad aver appeso il cartello plastificato con la seguente scritta: «A te handiccappato che ieri hai chiamato i vigili per non fare due metri in più vorrei dirti questo: a me 60 euro non cambiano nulla ma tu rimani sempre un povero handiccappato... sono contento che ti sia capitata questa disgrazia!». Nel video lo si vede camminare a piedi e sparire pochi istanti dopo: è possibile che sia della zona o di qualche paese vicino. Un insulto gratuito e ingiustificabile, e reso persino assurdo dal fatto che in realtà nessuno ha allertato i vigili, come confermato qualche giorno fa dal Comune di Carugate: la contravvenzione è stata elevata durante un normale controllo.

«Non essendoci un singolo portatore di handicap titolare del posto riservato a tale categoria – si legge in un comunicato di via Fatebenefratelli – l’associazione Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità, ndr) ha sporto querela per l’intera categoria colpita e offesa dalle frasi diffamatorie contenenti un messaggio di odio e violenza». Passaggio fondamentale, la denuncia di parte, per perseguire un reato come la diffamazione aggravata. Si chiude così una vicenda che ha suscitato indignazione e un’infinita di reazioni. Tutto era partito otto giorni fa, dal post pubblicato sul profilo Facebook di Claudio Sala, 46enne di Brugherio: «Quando ho letto il contenuto del cartello non credevo ai miei occhi – ha raccontato venerdì in un’intervista al Giorno –. Mi sembrava impossibile che una persona potesse aver partorito quelle frasi così brutte e offensive». E invece è successo davvero.

 

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