Caro bollette e affitto alto, Bresso senza piscina

Erano 17 le società interessate alla gestione della vasca, ma alla fine nessuna ha fatto offerte in uno scenario con tanti dubbi (e costi)

di Rosario Palazzolo

Bresso rimane ancora senza piscina. È andata deserta la gara d’appalto d’urgenza che il Comune di Bresso aveva bandito con l’obiettivo di riaprire la piscina comunale Paolo Foglia, chiusa dal 7 gennaio in seguito al fallimento della società di gestione Gestisport. Troppo rigide le prescrizioni richieste dal Comune per un appalto della durata di soli 18 mesi che viene assegnato in un momento di grandissima incertezza per i gestori di impianti sportivi, gravati dalle regole anti Covid e dal rincaro delle bollette per l’energia elettrica e il gas. Nessuna delle 17 società che avevano espresso al Comune il loro interesse, alla fine si è presentato alla gara. Dunque l’impianto dovrà rimanere chiuso con la delusione dei circa 2.500 utenti che attendevano con trepidazione la riapertura.

In gioco ci sono non soltanto gli utenti, ma anche oltre venti posti di lavoro, di impiegati, istruttori e professionisti che da oltre vent’anni prestavano servizio nella storica piscina di Bresso. "Quanto è accaduto provoca un ulteriore danno al nostro Comune e a tutti gli sportivi che frequentavano la nostra piscina che rimarrà così ancora chiusa – ha commentato il sindaco Simone Cairo –. Il Comune di Bresso ora sta valutando se, nel rispetto della normativa vigente, può ulteriormente ridurre le condizioni economiche di base e riproporre un ulteriore invito in tempi rapidi".

L’obiettivo della gara era riassegnare la gestione dell’impianto in via d’emergenza fino al mese di settembre del 2023, per offrire al vincitore la possibilità di lavorare in serenità. Il Comune ha chiesto, tra le altre cose, che il gestore si impegnasse a versare un affitto di 100mila euro l’anno, forse ritenuto troppo elevato per un periodo così breve. Inoltre, i rincari energetici degli ultimi mesi creano ulteriore incertezza e paura tra gli operatori che sono costretti a lavorare con numeri ridotti a causa dell’emergenza Covid. Nell’ambiente dei gestori di piscine c’è il serio timore che, in assenza di un serio sostegno da parte delle istituzioni, il caro bollette possa finire per potare al fallimento diversi operatori. La situazione non è facile nemmeno per il Comune che sta tenendo accesi gli impianti a sue spese per non lasciarli deperire. Inoltre, dopo il fallimento di Gestisport, il Comune ha dovuto accollarsi anche il mutuo da 250mila euro l’anno. Dunque, in questo momento i costi della piscina gravano sui cittadini e se non vi sarà un rapido ritorno alla normalità il peso sul bilancio comunale potrebbe non essere più sostenibile. mail: rosario.palazzolo@ilgiorno.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro