Stilista trovata impiccata a Milano: riesumazione e autopsia

Nuovi esami che potrebbero essere determinanti per fare luce sulla misteriosa morte di Carlotta Benusiglio

Investigatori sul luogo del ritrovamento della stilista

Tognolatti - Ricostruzione, da parte della Polizia Scientifica con un manichino, della scena del crimine in Piazza Napoli dove è stata trovata morta la stilista Carlotta Benusiglio la notte del 31 maggio 2016 - foto Daniele Bennati.

Milano, 30 gennaio 2018 - Nuovi esami che potrebbero essere determinanti per fare luce su una morte misteriosa. Accertamenti eseguiti da periti super partes sulla salma di Carlotta Benusiglio, la stilista di 37 anni trovata impiccata con una sciarpa ad un albero di piazza Napoli, a Milano, la mattina del 31 maggio del 2016. Il gip di Milano Alfonsa Ferraro ha accolto la richiesta dell’avvocato Andrea Belotti, difensore di Marco Venturi, 41 anni, fidanzato della giovane e ora accusato di omicidio volontario aggravato nell’inchiesta sulla morte misteriosa. E l’autopsia verrà disposta con la formula dell’incidente probatorio, per «cristallizzare» la prova in vista di un eventuale processo. Il prossimo 5 febbraio, nel corso di un’udienza a porte chiuse, è prevista la nomina dei periti e il conferimento dell’incarico. Un’indagine complessa, passata per una richiesta di archiviazione e poi riaperta dal pm Gianfranco Gallo. I familiari di Carlotta Benusiglio chiedono «la verità» sulla morte della donna, sostenendo che non si trattò di un suicidio. Il fidanzato, Marco Venturi, che aveva trascorso la serata con lei, si proclama innocente ed estraneo ai fatti.

Lo scorso 20 dicembre il pm aveva disposto la riesumazione della salma e nuovi accertamenti medico legali sul corpo, specificando che lui stesso avrebbe conferito l’incarico, con tanto di quesito peritale, al professore Antonello Crisci e ai medici legali Pasquale Giugliano e Carmela Buonomo. Contestualmente lo stesso pm aveva informato Venturi, prima accusato di istigazione al suicidio (più di un anno fa un altro pm aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo, richiesta poi revocata), che l’accusa a suo carico era mutata in omicidio volontario aggravato. Il difensore di Venturi aveva chiesto al gip Alfonsa Ferraro che l’autopsia venisse fatta in incidente probatorio, con periti super partes, e non «semplicemente» disposta dalla Procura. Istanza accolta dal giudice, che ha fissato l’udienza per il 5 febbraio, quando i legali della famiglia Benusiglio, il difensore di Venturi e il pm potranno nominare i propri consulenti.

Agli atti delle indagini, riaperte nei mesi scorsi e condotte dalla Squadra mobile, anche una consulenza sulle immagini di due telecamere prodotta dai legali della famiglia Benusiglio, gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Pier Paolo Pieragostini. L’orario della morte, in particolare, è stato fissato in una consulenza commissionata al professor Antonio Barili grazie ad un frame di una telecamera in cui si vede la luce di un lampione oscurata dal corpo della giovane appeso all’albero. Sempre dalle immagini emergerebbe, secondo i legali dei familiari, la presenza di Venturi sul posto poco prima e poco dopo la morte. Per la Procura, infine, una nuova autopsia è necessaria viste le «risultanze contrastanti delle consulenze tecniche già disposte».

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