Carissima Milano: oltre 600 euro per la singola

Lievitano i costi per l’affitto e con l’addio alle lezioni in streaming tornano a crescere le domande: + 38,3%

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Nella Milano “città universitaria“ - come ricordano tutti, vantando i 220mila studenti su un milione e 400mila abitanti - i costi per i fuorisede continuano a lievitare. Non solo si conferma la più cara d’Italia (superando di 150 euro anche la Capitale), ma si sfonda per la prima volta il tetto dei 600 euro per affittare una singola: sono da mettere in conto in media 620 euro, ovvero il 20% in più rispetto all’anno scorso e l’8,2% in più rispetto al periodo pre-Covid. Mentre scatta la caccia al posto letto, arriva puntuale il rapporto dell’osservatorio di Immobiliare.it Insights. In media, in Italia, i prezzi sono tornati a salire dell’11%, ma a lievitare è anche la domanda (di ben il 45% per le singole e del 41% per le doppie) anche in vista del rientro il presenza che è stato condiviso dagli atenei lombardi. Ma se in media si spendono 439 euro al mese per una singola, chi sceglie Milano ne deve mettere in conto quasi 200 in più. "Un posto letto in doppia – calcolano dall’osservatorio di Immobiliare.it – costa il 9% in meno (234 euro, che a Milano diventano 321 euro)". Mentre a livello nazionale si riduce l’offerte di appartamenti disponibili sul mercato, Milano fa eccezione: l’offerta di camere in locazione è aumentata dell’8,5% ma deve fare fronte a un boom di domande, in rialzo del 38,3%.

"Come avevamo preannunciato un anno fa, la situazione stanze nelle principali città universitarie italiane tornata ad una sostanziale normalità – sottolinea Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it –. Studenti e lavoratori fuori sede sono tornati a popolare i grandi centri, innescando di fatto la ripresa del mercato delle locazioni. L’elevata richiesta, che ha portato ad una contrazione dell’offerta, ha fatto sì che i proprietari – per i quali, ricordiamolo, l’immobile è un reddito integrativo – tornassero ad alzare i prezzi, che attualmente in molte città sono addirittura superiori a quelli del periodo pre-pandemico". "Questo trend richiederà ulteriori sacrifici alle famiglie per assicurare le migliori opportunità di studio o professionali ai loro figli – ricorda Giordano –. Sarà necessario che le istituzioni ragionino su come continuare ad assicurare l’importante ruolo di accoglienza dei grandi centri urbani del Paese, partecipando con iniziative di offerta che siano rilevanti nel mercato".

Intanto cresce l’attrattività anche di altre città universitarie: spicca il caso Venezia, dove l’interesse è quadruplicato. A Napoli c’è stato un incremento del 118%, a Latina del 102,2%. E gli universitari qust’anno guardano maggiormente anche a Palermo (+97,2%) e Novara (+93,4%). In controtendenza Ancona (-34,4%), Trieste (-27,7%) e Genova (-22%).

Si.Ba.

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