Più taxi in strada? Quali sono le proposte del Comune presentate ai tassisti

Incontro tra l’assessore Censi e i rappresentanti di categoria: la risposta dovrebbe essere positiva. Non si è parlato di aumento di licenze, tema che potrebbe tornare d'attualità in caso di nuove emergenze

L’obiettivo del Comune è ridurre i turni da 73 a 45 e dividerli in tre macro fasce

L’obiettivo del Comune è ridurre i turni da 73 a 45 e dividerli in tre macro fasce

MILANO

La proposta è arrivata, in linea con le previsioni della vigilia. La risposta arriverà tra quindici giorni, ma possiamo già dire ora che sarà affermativa. Anche perché sul tavolo, almeno per il momento, non è mai finito l’argomento più spinoso: l’aumento delle licenze. Il piano A dell’amministrazione per porre rimedio all’assenza cronica di taxi – specie di notte, nei weekend e in occasione di eventi, manifestazioni e fiere – si fonda su due capisaldi, presentati ieri ai delegati delle auto bianche. Il primo: l’attivazione di un avviso per nuove collaborazioni familiari con turno integrativo, "in modo da incrementare ulteriormente il volume di servizio a parità di licenze attualmente in essere". Oggi, stando ai dati del Comune, le collaborazioni familiari sono 476, di cui 210 con turno unico e 266 con turno integrativo. L’obiettivo è quello di aumentare queste cifre, così da avere più macchine in strada. Il secondo: la razionalizzazione degli attuali turni di servizio "per favorire una migliore distribuzione dell’offerta lungo l’arco delle 24 ore e soddisfare la domanda anche nelle fasce orarie più critiche".

Al momento, il numero complessivo dei turni è pari a 73, ai quali ne vanno sommati altri 46 "integrativi di servizio": l’idea è quella di ridurli a 45, eliminando quelli utilizzati da meno di venti tassisti, e di concentrarli in tre fasce orarie (mattina dalle 5 alle 15, pomeriggio dalle 12 alle 22 e sera-notte dalle 19 alle 7 del giorno dopo). Nel caso il piano A non dovesse rivelarsi sufficiente a coprire "la quota di domanda che attualmente non è soddisfatta", il Comune valuterebbe "eventuali nuovi interventi e la necessità di nuove licenze".

"Siamo partiti dall’idea che il servizio che stiamo erogando non è all’altezza e le proposte che abbiamo fatto vogliono migliorare l’offerta – il commento dell’assessore alla Mobilità Arianna Censi –. Milano deve rispondere anche a un tema di modernità e innovazione, rispettando sia le persone che lavorano, sia il servizio che bisogna dare alla città". Fatte le proposte e in attesa di osservazioni e suggerimenti, "vedremo come la situazione potrà evolvere e se sarà necessario intervenire ulteriormente".

 

 

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