"Care istituzioni, salvate il nostro posto di lavoro e il servizio"

Caos appalto e rischio tagli "Costretti a gestire tredici chiamate in un’ora. Chiarezza sul nostro futuro"

"Da oltre dieci anni forniamo assistenza ai numerosi utenti che ogni giorno contattano il numero verde Inps e per i quali siamo la prima interfaccia con uno dei più grandi enti previdenziali d’Europa. La nostra più seria preoccupazione risiede nel fatto di non avere degli scenari chiari e definitivi in termini di futuro occupazionale a pochi mesi dalla scadenza dell’assegnazione della commessa, fissata per il 30 novembre 2022". Un gruppo di lavoratori del contact center Inps, che conta circa tremila operatori in Italia assunti dalle aziende Comdata-Network Contacts, vincitrici dell’ultima gara d’appalto, hanno scritto una lettera alle istituzioni per chiedere un intervento su un problema che si sta trascinando da mesi e si ripercuote sul servizio offerto ai cittadini. Un caos legato alla decisione dell’Inps di internalizzare il servizio di contact center, ora affidato all’esterno in un regime di infinite proroghe dell’appalto, mettendolo in capo a una società controllata, Inps Servizi Spa. Processo che solo a Milano rischia di lasciare a casa 83 dipendenti di NetworkContacts, su un totale di 119. Entro aprile dovrebbe essere pubblicato il bando per traghettare gli operatori esterni nella pancia della società controllata da Inps, attraverso un maxi-concorso pubblico.

Solo che i posti in palio potrebbero essere circa tremila (i numeri sono ancora da definire sulla base del piano industriale Inps), mentre a livello nazionale lavorano sulla commessa Inps 3319 operatori della società esterna. Potrebbero essere quindi esclusi quelli che lavoravano prevalentemente per Inps ma anche per conto dell’Agenzia delle Entrate (a Milano sono 83), scavalcati da colleghi con minore anzianità di servizio assunti per rafforzare gli organici durante la pandemia. Con la perdita della commessa Inps, perderebbero anche il lavoro. Intanto, nonostante il volume di lavoro in aumento, sono in cassa integrazione. "Occorre affermare con chiarezza che le inefficienze del contact center Inps – scrivono – sono determinate esclusivamente da Inps che ha aggiudicato l’appalto al ribasso, imponendo quindi una gestione basata sulla ricerca spasmodica del minor tempo di gestione possibile per rientrare dei costi. Per assecondare tale obiettivo, i lavoratori sono costretti dalle aziende (pena richiami verbali e non) a gestire in 1 ora 13 chiamate, costi quel che costi".

Andrea Gianni

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