Capotreno inseguito con l’accetta: terrore sulla Milano-Piacenza

Dopo l’ultima aggressione il sindacato invita le aziende a costituirsi parte civile

Un'aggressione in stazione

Un'aggressione in stazione

Milano -  «Una tentata aggressione con un’accetta riporta alla mente il tragico episodio di Villapizzone del 2015, quando un delinquente quasi amputò con un machete il braccio ad un capotreno, e ribadisce la centralità del tema della sicurezza". Così il segretario generale della Fit Cisl lombardia, Giovanni Abimelech, commentando la notizia dell’ennesima tentata aggressione che si è registrata l’altra sera alle 21.00 circa sul treno 10884 di Trenord ai danni di un capotreno in partenza dalla stazione di Piacenza direzione Milano.

 «Il tema è particolarmente complesso e richiede obbligatoriamente l’impegno delle aziende coinvolte e delle istituzioni: anche in tempi di Covid la sicurezza del personale e dei viaggiatori deve rimanere la priorità assoluta- continua prosegue Abimelech - Chiediamo inoltre, come Fit Cisl, a tutte le aziende il cui personale è soggetto ad aggressioni, di costituirsi parte civile. Questo permetterà ai lavoratori vittima di una aggressione di intervenire nel processo penale contro il “delinquente di turno“ affinché lo stesso possa essere condannato non solo alla pena prevista dall’ordinamento ma anche al risarcimento dei danni (sia morali che materiali) subiti in conseguenza del reati". Proprio l’altra sera, infatti, un capotreno aggredito nella stazione di Piacenza: per fermare l’aggressore – che aveva con sé un’ascia – c’è voluto l’intervento di sei agenti della polizia. È l’episodio incredibile accaduto a bordo di un convoglio 10884 di Trenord diretto a Milano intorno alle 21, denunciato dal sindacato. L’aggressore è uno straniero 40enne, salito a bordo del treno a Piacenza in stato di ubriachezza e con un’ascia di 40 centimetri: è stato bloccato dagli agenti dopo l’allarme lanciato da un passeggero. Meno di un mese fa, sempre una capotreno Trenord era stata presa a calci, pugni e sputi su sul “suo” convoglio, tra le stazioni di Milano Lancetti e Milano Villapizzone, da un gruppetto di passeggeri che non avevano di meglio da fare durante una serata di sabato.  

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