Milano, arsenale nella cantina abbandonata: sequestrati kalashnikov e pistole

Via Arsia, la segnalazione al 112 e la scoperta della polizia. I residenti: "Troppo facile entrare lì dentro"

Il luogo dove è stato ritrovato l’arsenale a Quarto Oggiaro

Il luogo dove è stato ritrovato l’arsenale a Quarto Oggiaro

Milano - Due kalashnikov e tre pistole avvolti nel cellophane e nascosti in una cantina del palazzo popolare di via Arsia 14, a Quarto Oggiaro. La segnalazione di "materiale sospetto" è arrivata martedì poco dopo le 20.30: gli agenti delle Volanti hanno ispezionato l’area e hanno trovato le armi . Poi sono arrivati gli artificieri e gli specialisti della Scientifica, che sono rimasti fino a notte per poi proseguire il sopralluogo il giorno dopo.

Armi e cantina-deposito sono finite sotto sequestro, in vista degli approfondimenti investigativi che puntano a scoprire a chi appartenga l’arsenale, chi e perché l’abbia nascosto nel sotterraneo e se fucili Ak-47 e pistole siano stati usati nel recente passato. A contattare il 112 sarebbe stato un cittadino del complesso di proprietà del Comune e gestito da MM. "Siamo molto preoccupati: capita spesso che le cantine vengano vandalizzate, ma non era mai successo di trovare armi", racconta un residente dello stabile di cinque piani che ospita dieci alloggi, parte di un caseggiato molto più esteso con i fabbricati comunicanti. "Io non avevo idea di cosa fosse successo: sono rimasto sveglio fino a tardi vedendo le forze dell’ordine in strada. Delle armi ho saputo solo in un secondo momento". "Le cantine – spiegano alcuni abitanti – sono purtroppo accessibili a chiunque. Per esempio, da via Arsia 10 è possibile raggiungere il civico 16 passando indisturbati dagli spazi comuni".

A facilitare eventuali intrusi c’è anche il fatto che la rampa dei box tra i civici 8 e 10 è facilmente attraversabile e che al momento sono in corso lavori di riqualificazione. Senza contare, poi, i portoni rotti e la momentanea assenza per ferie del custode. L’impressione, insomma, è che chi ha scelto quel nascondiglio conoscesse molto bene il luogo, andando a colpo sicuro. Ma di chi è la cantina? Sempre gli abitanti fanno sapere che è regolarmente assegnata a una famiglia peruviana, "che però non vive fisicamente nel palazzo da due anni". Di fatto, quindi, è al momento inutilizzata. Non è la prima volta che i sotterranei di questo spicchio di quartiere, in cui via Arsia si interseca con le vie Cogne e Carbonia, finiscono sulle pagine di cronaca. Il 14 novembre 2017, l’ex calciatore Andrea La Rosa era stato attirato in una trappola in via Cogne 20 da Raffaele Rullo e da sua madre Antonietta Biancaniello e ucciso in cantina.

Qualche mese dopo, a pochi passi c’era stata una sparatoria: era il 14 aprile 2018 quando Michelangelo Lo Bue fu stato aggredito in via Carbonia, nei garage al piano -1, e colpito con cinque colpi d’arma da fuoco alla gamba destra. Il raid, venne fuori dopo, rientrava nella faida tra narcos emergenti a Quarto Oggiaro e Bruzzano. "La preoccupazione – commenta Fabio Galesi, vicepresidente del Municipio 8 – è che nella zona ci siano ancora appendici di orga nizzazioni criminali che hanno a che fare anche con altri quartieri. Quanto alla sicurezza dei luoghi, sono in corso interventi di manutenzione straordinaria nelle cantine e negli spazi comuni per mettere in sicurezza gli accessi".

 

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